La clamorosa impennata dei prezzi delle uova negli Stati Uniti, dovuta all’epidemia di influenza aviaria, sta mettendo a dura prova commercianti e consumatori. I primi, infatti, visto l’incremento dei costi della materia prima, si ritrovano costretti a dover innalzare i prezzi dei propri prodotti.
Il virus H5N1 ha infettato gli allevamenti in tutto il Paese lo scorso anno, causando la morte di oltre 40 milioni di galline ovaiole, secondo il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti. Ciò sta causando l’attuale carenza di uova.
I prezzi all’ingrosso di queste ultime sono aumentati del 186%. I costi dei prodotti da forno non sono ancora aumentati in modo significativo secondo l’indice dei prezzi al consumo, ma la situazione potrebbe cambiare a breve. Per questo motivo, dunque, alcuni commercianti hanno cominciato a muoversi diversamente, utilizzando prodotti alternativi.
Werner Simon, proprietario della Manhattan Sweets Boutique Bakery di Long Island, ad esempio, ha detto alla CNN che il suo panificio sta considerando di usare i cosiddetti sostituti delle uova, un prodotto che “contiene un po’ di tuorlo e soia e sostituisce circa il 5%-10% delle uova”.
Eat Just Inc., che produce diversi prodotti a base di uova vegetali, invece, ha visto salire alle stelle la domanda di tali prodotti nelle ultime settimane. Le vendite alle varie catene come Walmart, Whole Foods, Kroger e Publix sono state cinque volte superiori rispetto allo scorso anno. Per soddisfare l’impennata della domanda, l’azienda ha implementato gli ordini di ingredienti e materiali di imballaggio, oltre a programmare giorni di produzione extra.
Ciò sta incidendo sui margini di profitto. Grazie a tali risultati, per ora la società è riuscita a non ritoccare verso l’alto i prezzi dei propri prodotti.
Tuttavia, l’aumento dei costi dei vari alimenti presenti sui banchi dei panifici o delle pasticcerie potrebbe concretizzarsi anche a causa di altri fattori che non hanno nulla a che vedere con la carenza delle uova. Molti commercianti, ad esempio, hanno spiegato che anche il prezzo del cacao ha subito una impennata verso l’alto che comporterà determinate conseguenze.
Ciò significa che nel prossimo futuro, per i consumatori sarà sempre più dispendioso acquistare anche i prodotti più comuni, come croissant o fagottini al cioccolato.
Aumentare i prezzi è solitamente una decisione difficile per le aziende, perché quasi sempre si traduce nella perdita di clienti. Tuttavia, con la situazione attuale, non sembra esserci un’ulteriore via d’uscita.