“Basta con la politica estera del passato. Dobbiamo risolvere questa situazione orribile che rischia di far scoppiare una guerra mondiale: non lo permetteremo”, ha affermato Donald Trump nella conferenza stampa congiunta tenuta alla Casa Bianca con il presidente francese Emmanuel Macron, a conclusione di una lunga giornata di colloqui sui negoziati di pace tra Russia e Ucraina, proprio nel giorno del terzo anniversario della guerra.
Una giornata convulsa per le complicate manovre diplomatiche nel tentativo di far cessare il conflitto, con la Casa Bianca impegnata su più fronti. Oltre all’incontro con il presidente francese, si è svolta una riunione in videoconferenza con i leader del G7, terminata senza un comunicato finale, e un passaggio alle Nazioni Unite, dove gli Stati Uniti prima hanno votato contro la loro stessa risoluzione (un errore tecnico nell’uso del pulsante, ha spiegato l’ambasciatrice), poi si sono astenuti. Secondo la CNN, la confusione è stata causata dai numerosi emendamenti che hanno modificato sostanzialmente il testo della risoluzione.
A fianco di Macron, Trump ha ribadito che la sua linea per la conclusione del conflitto non prevede compromessi. Il presidente francese ha confermato che questo è “il momento giusto” per trovare una soluzione e ha parlato di “progressi sostanziali” nei negoziati tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Durante la conferenza stampa, Macron ha sottolineato la necessità di una “pace duratura”. “Nessuno ha voglia di vivere in un mondo in cui vige la legge del più forte”, ha dichiarato, precisando che “la pace non può significare la capitolazione dell’Ucraina, non può essere un cessate il fuoco senza garanzie, ma deve prevedere le condizioni di una sovranità per Kiev”. Macron ha anche accolto positivamente l’annuncio di un prossimo incontro tra Trump e Zelensky a Washington.
Ma come sempre accade con Trump, anche la pace si lega a un “do ut des”. Prima dei colloqui, il presidente americano aveva scritto su Truth Social che “anche la pace ha un prezzo” e che intende ottenere da Zelensky un accordo per lo sfruttamento dei minerali e delle terre rare ucraine, un settore dal valore di centinaia di miliardi di dollari, in cambio dell’impegno degli Stati Uniti per mantenere l’Ucraina libera e sicura.
Questo nodo rappresenta un punto di frizione tra la Casa Bianca e gli europei. Nonostante i sorrisi di facciata, il colloquio tra Trump e Macron è stato teso, come si è visto quando il leader francese ha interrotto bruscamente Trump mentre parlava dei prestiti americani all’Ucraina. “L’Europa si sta riprendendo i suoi soldi”, ha affermato Trump, ma Macron lo ha fermato con una mano sul braccio, sottolineando che l’Europa ha coperto “il 60% dello sforzo totale in prestiti, garanzie e sovvenzioni”, aggiungendo che i 230 miliardi di dollari in beni russi congelati in Europa “non ci appartengono”.
Secondo Axios, un funzionario ucraino ha rivelato che l’accordo sui minerali sarebbe vicino e potrebbe essere firmato già oggi, ma a beneficiarne sarebbero esclusivamente le aziende americane, lasciando gli europei senza alcun vantaggio.
Nel corso della conferenza stampa, Trump non ha perso l’occasione per attaccare il suo predecessore Joe Biden, accusandolo di una politica estera “stupida e irresponsabile” che avrebbe causato “la morte di molte persone”. “Noi stiamo forgiando un nuovo percorso per promuovere la pace nel mondo”, ha aggiunto.
Trump ha poi affermato che Putin “accetterà le truppe europee” in Ucraina per una missione di mantenimento della pace, una volta raggiunto un accordo per la fine della guerra. Ha inoltre ribadito la sua posizione sulla NATO, definendola “una cosa buona, se fatta e gestita correttamente”.
Parlando dell’Italia, il presidente americano ha espresso apprezzamento per Giorgia Meloni: “Ha una leadership molto forte. Amo l’Italia: è un Paese molto importante, che ha una grande donna come leader”.