Aziende agricole biologiche e gruppi ambientalisti hanno intentato una causa contro il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, accusandolo di aver eliminato dal proprio sito web ogni riferimento al cambiamento climatico e di aver bloccato finanziamenti destinati a progetti di conservazione e sostenibilità. L’azione legale, guidata dalle organizzazioni no-profit Earthjustice e Knight First Amendment Institute, chiede il ripristino immediato delle informazioni rimosse e il divieto di ulteriori censure.
Secondo quanto riportato nella denuncia, il Dipartimento avrebbe ordinato la cancellazione delle pagine dedicate al cambiamento climatico il 30 gennaio, e nel giro di poche ore sarebbero scomparse notizie cruciali, tra cui set di dati, strumenti interattivi e dettagli sui finanziamenti. Questi contenuti risultavano fondamentali per agricoltori e ricercatori impegnati in progetti di adattamento ai cambiamenti climatici.
Oltre alla censura, il Dipartimento avrebbe anche congelato i fondi promessi a imprese e società utili a programmi di conservazione e mitigazione ambientale, rendendo inaccessibili risorse su cui molte realtà facevano affidamento. Il governo viene quindi accusato di aver tolto elementi fondamentali per consentire agli interessati di ottenere i finanziamenti previsti.
Peter Lehner, avvocato di Earthjustice, ha sottolineato l’importanza delle pagine eliminate, evidenziando che fornivano dati cruciali per affrontare eventi estremi come ondate di calore, siccità, inondazioni e incendi.
Tra le divisioni colpite figurano il Servizio Forestale, responsabile della gestione di foreste e praterie, e il Servizio per la Conservazione delle Risorse Naturali, che assiste i proprietari terrieri nell’implementazione di pratiche di conservazione. La decisione di rimuovere queste informazioni, secondo la denuncia, viola tre leggi federali e rappresenta un abuso di discrezione.
Wes Gillingham, presidente della Northeast Organic Farming Association, NOFA un organismo che promuove l’agricoltura biologica e sostenibile, ha espresso preoccupazione per l’impatto di questa decisione. Ha spiegato che, con la stagione estiva alle porte, i produttori necessitano di ogni risorsa disponibile per affrontare le sfide climatiche. Ha inoltre ricordato la propria esperienza personale: dopo aver gestito un’azienda agricola per la vendita diretta, ha dovuto interrompere l’attività a causa di tre alluvioni in soli cinque anni.
NOFA, indirizza frequentemente gli addetti al settore al sito per ottenere informazioni sui programmi e sugli aiuti economici disponibili. Ora, senza questi strumenti, molte aziende potrebbero trovarsi in difficoltà.
La vicenda evidenzia una tensione crescente tra il mondo agricolo e il governo sulla gestione delle informazioni legate al cambiamento climatico. Mentre il Dipartimento dell’Agricoltura ha rimandato ogni commento al Dipartimento di Giustizia, gli agricoltori e gli ambientalisti chiedono risposte immediate per proteggere il loro futuro.