Quanto sta male Papa Francesco? L’ultimo bollettino ufficiale della sala stampa vaticana nella serata romana parla di un “lieve miglioramento” pur “nella criticità” delle condizioni
cliniche del Pontefice e la prognosi resta riservata. I medici hanno riferito che nelle ultime ore non si sono verificati episodi di crisi respiratorie di natura asmatica e
alcuni esami di laboratorio sono migliorati. “Il monitoraggio della lieve insufficienza renale – secondo il bollettino – non desta preoccupazione”. Fuori dal nosocomio, la gente prega, accende ceri, lascia palloncini.
A ondate, oggi nelle redazioni romane si era rincorsa la notizia che Bergoglio fosse morto, e che si attendesse solo l’ufficialità, oppure che fosse alle ultime ore; oppure, che fosse vivo ma in condizioni critiche. Il Pontefice, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio per una polmonite bilaterale, curata con antibiotico e cortisolo. Il Pontefice inoltre soffre di una lieve insufficienza renale, “allo stato sotto controllo” rivelata da alcuni esami sanguigni. Si tratta comunque di un uomo di 88 anni che già soffriva di problemi polmonari, con un equilibrio precario come ogni grande anziano; è sempre presente poi il rischio di una sepsi, un’infezione del sangue secondaria a quella polmonare.
A far circolare ansia dal decimo piano del Gemelli è stato anche il cappellano del Gemelli, don Nunzio Corrao, con parole particolarmente inquietanti, guidando la preghiera nel corso di una speciale adorazione eucaristica per Francesco. “In questo momento vorrei che chiedessimo la stessa fede di Abramo, spes contra spem“. Cioè la speranza contro ogni speranza.
Jorge Mario Bergoglio è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Gesuita, arcivescovo della capitale argentina dal 1998, è stato nominato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001. Nel marzo 2013 l’elezione al Soglio pontificio dopo le clamorose dimissioni di Papa Ratzinger. Un Papa pacifista, amato dai fedeli e dall’opinione pubblica ma anche capace di creare forti spaccature all’interno della Chiesa e della Curia romana. Un Papa rivoluzionario, che ha saputo traghettare la Chiesa universale dal difficile pontificato ‘tradizionalista’ di Benedetto XVI verso un orizzonte più aperto, più progressista, più vicino alla gente. Il suo messaggio ostinato e ripetuto degli ultimi anni è dedicato alla pace, in un mondo che sta vivendo “una terza guerra mondiale a pezzi”; ma anche all’accoglienza dei migranti. Fra le rivoluzioni del suo pontificato, una serie di aperture per quanto parziali: la nomina di suor Raffaella Petrini prima donna a capo del Governatorato, l’accoglienza agli omosessuali (“chi sono io per giudicare”), il sì alla comunione per i divorziati risposati, dopo un percorso spirituale, il Giubileo Straordinario nel 2015 dedicato alla Misericordia. E il Giubileo ordinario, ora in corso nella Capitale della cristianità.