Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accolto con apparente entusiasmo la vittoria dei cristiano democratici di Friedrich Merz alle elezioni tedesche: una prova che i tedeschi come gli americani “sono stanchi dell’agenda senza buon senso, specialmente in materia di energia e di immigrazione”, ha scritto. “THIS IS A GREAT DAY FOR GERMANY, AND FOR THE UNITED STATES OF AMERICA UNDER THE LEADERSHIP OF A GENTLEMAN NAMED DONALD J. TRUMP. CONGRATULATIONS TO ALL” tutto in lettere maiuscole: “è un grande giorno per la Germania e per gli Stati Uniti d’America con la leadership di un signore che si chiama Donald J. Trump”, quasi il risultato delle elezioni tedesche dipendesse da lui.
La prima reazione di Merz non è stata esattamente calorosa. A una tavola rotonda domenica sera, a urne chiuse, ha detto che nell’ultima settimana è apparso evidente come l’amministrazione Trump sia “indifferente al destino dell’Europa”. La “priorità assoluta” del nuovo governo tedesco, ha detto Merz, è “rafforzare l’Europa il prima possibile per ottenere passo dopo passo una vera indipendenza dagli Stati Uniti”.
Il riferimento è prima di tutto alla vicina Ucraina, dopo che Trump ha tacciato il presidente Volodymyr Zelensky di essere un “dittatore” e ha sostanzialmente accusato Kyiv di aver cominciato la guerra (iniziata esattamente tre anni fa, il 24 febbraio 2022, con l’invasione da parte della Russia).
Merz ha anche aggiunto di volere “fare presto” per il governo; quanto presto riuscirà è ancora tutto da capire. “Il mondo non aspetta noi”.

La via maestra per il governo sembra essere la Grande Coalizione con la SPD come partner di minoranza; qui tutti i risultati con l’exploit dell’estrema destra e il crollo dei socialdemocratici, al loro peggior risultato di sempre. La Cdu-Csu di Merz ha sempre escluso di coalizzarsi con l’estrema destra anzi si è posta come “barriera anti fuoco” contro la AFD, che si troverebbe quindi nella comoda posizione di restare all’opposizione con ben 152 seggi. Secondo le proiezioni, la Cdu- Csune ha 208, i socialdemocratici 120, insieme arrivano a 328 e la soglia della maggioranza è a 315 sui 630 seggi del Bundestag.
Ma il compito del governo Merz sarà molto ampio e complesso. Si tratta di difesa europea, forza dell’Ue (al timone della Commissione europea siede la sua collega di partito Ursula von der Leyene), e della crisi economica che travaglia la Germania.
In campagna elettorale il futuro cancelliere ha promesso il pugno duro contro l’immigrazione – una mossa quasi obbligata a fronte della virulenta retorica dell’estrema destra di Alternative fur Deutschland, arrivata seconda con il 19,5% dei voti, cioè raddoppiando rispetto alle precedenti elezioni politiche, e in maggioranza in tutta la ex Germania dell’est. Ma la realtà dei fatti dice che la Germania per uscire dalla crisi ha bisogno dei lavoratori stranieri. La cosa più importante è riuscire a formare un governo stabile.