Aurora Phelps, 43 anni, originaria di Las Vegas, ma vissuta fra Stati Uniti e Guadalajara, è stata arrestata in Messico con l’accusa di aver manipolato, drogato e ucciso quattro uomini tra i 60 e i 70 anni per derubarli di milioni di dollari. Un quinto è riuscito a sopravvivere dopo cinque giorni di coma provocato dalle droghe pesanti.
L’FBI sta continuando a indagare e ha comunicato che potrebbero esserci ulteriori capi d’imputazione una volta terminate le indagini. Anzi, ha lanciato un appello a tutte le persone che potrebbe essere entrate in contatto con Phelps. Si legge in una richiesta dei pubblici ministeri: “Il governo ritiene che esistano altre vittime – almeno 10, scrive il New York Times – e che debbano essere identificate”.
Per il momento, Phelps è accusata di rapimento, rapimento con conseguenze morte, frode telematica, frode postale, frode bancaria e furto d’identità. Se condannata, rischia l’ergastolo. Adesso è in custodia in Messico, ma potrebbe essere estradata negli Stati Uniti.
I quattro episodi che sono stati resi pubblici hanno trame simili e si sono svolti fra luglio 2021 e dicembre 2022, secondo i dati delle carte di credito e delle banche delle vittime. Phelps ha trovato i quattro uomini online. Per esempio, uno di loro è stato drogato a Las Vegas durante un pranzo e poi portato a Città del Messico, dove la donna ha affittato una stanza d’albergo con la sua carta di credito e lo ha ucciso. Mentre attraversavano il confine con gli Stati Uniti, la quarantatreenne lo ha spinto su una sedia a rotelle attraverso un passaggio pedonale mentre lui “era incosciente”.
Phelps avrebbe rubato alle vittime milioni di dollari: da qualche centinaio per acquistare delle monete d’oro a 3,3 milioni di dollari di azioni Apple vendute per intascarseli, insieme ai pagamenti del Social Security e a una BMW.