Il Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS) sottoporrà i membri del proprio personale ad un test della verità. Lo ha deciso la nuova segretaria dell’agenzia, Kristi Noem, intenta ad utilizzare il poligrafo per tentare di individuare chi abbia fatto trapelare le informazioni riguardanti i raid anti immigrati dell’ICE.
La scorsa settimana Noem ha emesso una direttiva interna in cui afferma che i test del DHS dovranno includere una domanda sulle comunicazioni non autorizzate con organi di informazione e organizzazioni non profit.
La decisione arriva dopo che la scorsa settimana alcune fughe di notizie hanno ostacolato almeno due operazioni degli agenti dell’ICE, ad Aurora (Colorado) ed a Los Angeles. In seguito, lo zar delle frontiere, Tom Homan, ha affermato che era stato qualcuno dall’interno a far trapelare le informazioni riguardanti i raid anti-immigrati.
In Colorado, la soffiata avrebbe permesso ai membri della gang venezuelana Tren de Aragua di sfuggire alla cattura, dato che gli agenti federali si sono imbattuti in appartamenti e palazzi per lo più vuoti durante le operazioni.
Noem, da canto suo, ha invece accusato l’FBI di aver fatto trapelare informazioni sul raid di Los Angeles. Fonti dell’ICE avevano però precedentemente dichiarato a Fox News di non sapere dove la segretaria del DHS avesse preso le informazioni o su cosa avesse basato la sua accusa.
Attualmente, il DHS utilizza il test della verità durante il processo di assunzione di funzionari e agenti della US Customs and Border Protection (CBP) per determinare “l’idoneità all’impiego” e “a supporto delle indagini interne e di controspionaggio”.
“Il governo federale usa l’esame del poligrafo per comprendere il comportamento passato di un candidato, i suoi legami personali e la sua integrità personale”, si legge sulla pagina web dell’agenzia, “Quasi tutti gli agenti della Border Patrol, gli ufficiali della Customs and Border Protection e gli agenti delle operazioni aeree e marittime che si sono uniti al CBP hanno sostenuto e superato un esame di questo tipo”.
Ora, con l’amministrazione Trump che spinge per portare avanti il suo piano di deportazioni di massa, è alquanto probabile che il test della verità diventerà uno strumento sempre più diffuso all’interno delle agenzie federali.