La scorsa settimana, il DOGE di Elon Musk ha messo nel suo mirino World Trade Center Health Program, che assiste i soccorritori ed i sopravvissuti dell’11 settembre, colpiti dalle malattie causate dalle tossine sprigionatesi in seguito al crollo ed agli incendi delle Torri Gemelle.
Il dipartimento guidato dall’uomo più ricco al mondo, in particolare, ha tagliato circa il 20% dello staff che lavora al programma federale. Naturalmente, il provvedimento non è passato inosservato, generando diverse reazioni.
In settimana, sette deputati repubblicani di New York e del New Jersey hanno scritto direttamente al presidente Donald Trump, chiedendogli “in qualità di newyorkese, che ha vissuto la città mentre si riprendeva dagli attacchi terroristici dell’11 settembre” di revocare i tagli inflitti dal DOGE e di riassumere i dipendenti licenziati.
La richiesta dei deputati del GOP è stata successivamente sostenuta anche da diversi “colleghi” democratici. “Questa riduzione del personale renderà solo più difficile per il programma supervisionare i suoi contratti e prendersi cura dei suoi membri, uomini e donne coraggiosi che sono corsi incontro al pericolo e hanno dato il loro contributo dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre”, hanno scritto nella loro lettera i repubblicani Andrew R. Garbarino, Chris Smith, Nick LaLota, Mike Lawler, Claudia Tenney, Nicole Malliotakis e Nick Langworthy.
I rappresentanti hanno anche esortato il presidente a ripristinare i finanziamenti per la ricerca condotta dal Dipartimento dei vigili del fuoco di New York che confronta i tassi di incidenza delle malattie tra i propri ranghi con quelli di altri dipartimenti urbani. La sovvenzione è stata ritenuta “non essenziale”.
Il dottor David J. Prezant, direttore sanitario del FDNY, ha affermato mercoledì che “questo studio è fondamentale perché senza di esso non possiamo provare in modo definitivo che le malattie siano collegate all’11 settembre”.
Il World Trade Center Health Program, che attualmente aiuta oltre 137.000 persone, venne istituito dal Congresso nel 2011 come parte del James Zadroga 9/11 Health and Compensation Act, per fornire cure ai soccorritori e alle persone che vivevano a Lower Manhattan, ammalatesi a causa delle tossine presenti nell’aria a Ground Zero.
Il programma è supervisionato dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, facenti capo al Dipartimento della salute e dei servizi umani, la cui direzione è stata recentemente affidata a Robert F. Kennedy Jr. Quest’ultimo, recentemente, aveva affermato che avrebbe “difeso” questo progetto dalle eventuali azioni del dipartimento per l’efficienza governativa.
Molti addetti ai lavori hanno spiegato che il personale che lavorava all’iniziativa era già in difficoltà: i nuovi tagli, ora, rischiano di dare il colpo di grazia definitivo al programma, mettendo al contempo in serio pericolo i suoi beneficiari.
L’azione del DOGE, infatti, ridurrebbe la capacità del personale di rispondere alle richieste dei pazienti e di intervenire su questioni relative a prescrizioni e trattamenti.