Il Segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha ordinato una riorganizzazione radicale delle forze armate americane. Ha chiesto ai vertici militari e ai funzionari del Pentagono di elaborare piani per ridurre l’8% del budget annuale per ognuno dei prossimi cinque anni.
Un memorandum interno, inviato nei giorni scorsi, stabilisce che le proposte siano trasmesse entro il 24 febbraio. Sebbene l’iniziativa preveda un ampio intervento, alcuni settori ritenuti strategici, come quelli che gestiscono le operazioni al confine meridionale, sono rimasti esclusi.
Le misure, mirate a ridurre la spesa senza compromettere la sicurezza nazionale, si inseriscono in un contesto più ampio di revisione delle priorità governative, con l’intento di spostare fondi verso i programmi ritenuti più rilevanti.
Il Pentagono, che ha un bilancio annuale di circa 850 miliardi di dollari, si trova ora a dover adattare le proprie risorse alle nuove direttive. Alcuni esperti ritengono che queste “sforbiciate” non rappresentino sacrifici economici, piuttosto una strategia per concentrarsi su progetti più favorevoli alla politica dell’amministrazione Trump, come appunto il controllo delle frontiere e dell’immigrazione in genere.
Nel decalogo, Hegseth ha ribadito l’importanza di un focus sulle “virtù del guerriero” e ha invitato il Pentagono a eliminare la “burocrazia eccessiva” e le spese superflue. L’ex militare ha sottolineato l’intento di ottimizzare le risorse e orientarle verso attività che rafforzino la capacità difensiva nazionale.
Nel contesto di questi tagli, il Dipartimento per l’Efficienza Governativa, DOGE, guidato dall’imprenditore Elon Musk, ha proposto di riorganizzare il personale militare assunto a tempo indeterminato, trasformando alcuni contratti in collaborazioni esterne. La proposta dovrebbe facilitare il licenziamento dei dipendenti senza la necessità di complicate procedure burocratiche. Musk e Hegseth, come indicato in una recente dichiarazione su X, sembrano puntare a ridurre “sprechi, frodi e abusi”.
Questi piani potrebbero però incontrare ostacoli politici, soprattutto al Congresso, dove i legislatori tendono a opporsi alle restrizioni che possano colpire la difesa nazionale nei propri distretti.
Seppure la proposta di Hegseth segni un cambiamento significativo nella gestione delle risorse militari, la sua attuazione richiederà un equilibrio delicato tra le necessità di diminuzione dei costi e il mantenimento della capacità operativa delle forze armate.