Jocelynn Rojo Carranza, di 11 anni, si è tolta la vita l’8 febbraio 2025 a Gainesville, Texas, dopo mesi di bullismo da parte dei compagni di scuola, che la tormentavano per lo status migratorio della sua famiglia e minacciavano di denunciarli all’ICE, l’agenzia statunitense Immigration and Customs Enforcement che rientra nelle politiche di immigrazione di Trump. La ragazzina ha tentato il suicidio il 3 febbraio ed è stata ricoverata in terapia intensiva a Dallas, dove è morta cinque giorni dopo. Gli alunni della scuola che la molestavano, la tormentavano dicendole che “sarebbe stata abbandonata se i suoi genitori fossero stati deportati”.
La Gainesville Intermediate School era a conoscenza delle vessazioni, e Jocelynn incontrava regolarmente un consulente scolastico, ma la famiglia non era stata informata della gravità della situazione. Tra l’altro non si sa neanche se la famiglia Carranza sia irregolare o abbia il permesso di soggiorno. Ma la vicenda viene letta come un termometro dell’odio irragionevole che il movimento MAGA ha diffuso nella popolazione.
“Ho aspettato un’intera settimana sperando nel miracolo che mia figlia sarebbe stata bene, ma purtroppo non si poteva fare nulla”, ha detto la madre di Jocelynn. “Adesso mia figlia vivrà sempre per me e io la amerò sempre”. Durante la cerimonia del suo funerale svoltosi il 19 febbraio alla St. Mary Catholic Church, la stessa chiesa dove Jocelynn era stata battezzata 11 anni prima, il sacerdote ha detto di lei: “Non sapeva come capire le cose che accadono nel mondo”. Jocelynn è stata ricordata nel necrologio come “una meravigliosa figlia, sorella, nipote e amica per tutti”. In molti hanno partecipato, indossando in suo onore maglie rosa, bianche e color lavanda con la sua immagine stampata sopra.
Attualmente, la madre della bambina deceduta sta collaborando con gli investigatori e la scuola per capire cosa abbia fatto precipitare la situazione portando la piccola Jocelynn a un gesto così estremo e soprattutto perché la famiglia non sia stata informata. Nel frattempo, le deportazioni continuano a intensificarsi: lo scorso martedì la Casa Bianca ha pubblicato un video in cui si vedono gruppi di migranti incatenati costretti a salire a bordo di un aereo destinato a un luogo non identificato.