Mentre l’influenza aviaria H5N1 dilaga negli Stati Uniti, colpendo allevamenti e facendo impennare i prezzi di uova e latte, il Dipartimento dell’Agricoltura, USDA si trova nel vortice di un clamoroso errore: il licenziamento involontario del personale incaricato di contenere l’epidemia. I funzionari hanno infatti ammesso di aver congedato erroneamente alcuni dipendenti coinvolti nelle misure di prevenzione del virus. La svista è dovuta ai recenti tagli imposti dall’amministrazione Trump, e adesso l’agenzia si trova costretta a ricucire lo strappo nel tentativo di revocare i provvedimenti nel più breve tempo possibile.
Secondo fonti ufficiali, il personale coinvolto aveva già ricevuto le notifiche di cessazione nel fine settimana, ma ora USDA sarebbe al lavoro per annullare la scelta intrapresa Un portavoce ha dichiarato che l’organismo intende ripristinare le posizioni soppresse e rafforzare l’organico per garantire la sicurezza alimentare e il controllo dell’epidemia, che si è ormai estesa ai bovini in 16 stati, causando gravi danni economici agli allevatori.
Il caso dell’USDA segue un episodio simile verificatosi pochi giorni prima alla National Nuclear Security Administration NNSA, l’agenzia responsabile della gestione della protezione nucleare del paese, dove oltre 300 dipendenti erano stati allontanati per errore. Anche in quell’occasione, il governo federale si era trovato costretto a fare marcia indietro, nel tentativo di recuperare il personale strategico utile alla sicurezza nazionale.
Nel frattempo, il virus continua a mettere in crisi il settore agroalimentare statunitense. Gli esperti avvertono che la gestione confusa della crisi potrebbe aggravare la situazione, con conseguenze dirette sulla catena di approvvigionamento e sulla stabilità economica degli USA.