Per oltre un anno, il Partito Conservatore canadese è sembrato sulla buona strada per ottenere una vittoria decisiva alle prossime elezioni, mentre la coalizione di governo del Partito Liberal di Justin Trudeau si sgretolava. Ora, nulla sembra garantito e il motivo è Donald Trump.
L’umore nazionale è cambiato e con esso il panorama del voto di quest’anno. Il Partito Liberal non ha ancora scelto il successore del premier, ma sta guadagnando terreno nei sondaggi di opinione. Secondo i dati di Nanos Research Group e Leger Marketing, i conservatori sono ancora in vantaggio di otto o nove punti sui liberal, ma questi istituti li avevano dati in precedenza fino a 27 punti avanti. Un altro sondaggio pubblicato questa settimana da Abacus Data dà ai conservatori un vantaggio molto più ampio, ma ha anche rilevato che gli elettori più preoccupati per Trump tendono a credere che i liberal siano i migliori per gestire la nuova Casa Bianca.
Il presidente degli Stati Uniti ha scioccato il Canada minacciando dazi contro Ottawa e invitando il grande vicino a diventare il 51esimo Stato degli Usa. Le ripetute provocazioni di Trump hanno messo in crisi decenni di presupposti sulla sicurezza nazionale e hanno creato risentimento in tutto il Canada, riallineando nel frattempo la politica del Paese.
Il clima si è visto anche sabato nel burrascoso match di hockey su ghiaccio tra Stati Uniti e Canada a Montreal. La storica rivalità fra le due nazionali è scoppiata di un coro di fischi assordanti – non per la prima volta – per l’inno nazionale statunitense al Bell Centre. Alla fine la squadra Usa ha vinto per 3-1 conquistando un posto nella finale del 4 Nations Face-Off che si giocherà giovedì a Boston, in un match caotico giocato davanti a un pubblico canadese ferocemente partigiano.
Con il primo ministro canadese Justin Trudeau tra il pubblico, i tifosi di casa hanno fischiato “The Star-Spangled Banner” prima dell’inizio della partita, con richiami che sono diventati una caratteristica regolare delle partite di NHL e NBA in Canada da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato di imporre dazi sulle merci canadesi che attraversano i confini degli Stati Uniti.
Il leader dei conservatori Pierre Poilievre ha costruito il suo profilo politico attaccando senza sosta Trudeau come colpevole delle difficoltà economiche dei canadesi, usando slogan come “Axe the Tax”, una critica all’impopolare carbon tax del primo ministro. Ora che Trudeau se ne va e che i canadesi si trovano di fronte a un’allarmante minaccia da parte del vicino meridionale, i conservatori stanno cambiando bersaglio.
“Ora all’improvviso il nemico non è a Ottawa, il nemico è a Washington. Cambia completamente la dinamica politica”, ha dichiarato Sebastien Dallaire, vicepresidente esecutivo della società di sondaggi Leger. “È molto più difficile continuare a usare lo stesso linguaggio di prima, continuare a parlare degli stessi avversari di prima, perché non è quello che i canadesi vogliono sentire in questo momento”.
Le elezioni in Canada avrebbero dovuto tenersi il 20 ottobre 2025 . Ma le improvvise dimissioni della vice premier Chrystia Freeland in dicembre ha innescato una crisi politica. Il 6 gennaio 2025 Trudeau ha annunciato che si sarebbe dimesso sia da primo ministro che da leader del Partito Liberal. Il Parlamento dovrebbe restare in funzione fino al 24 marzo, mentre il partito sceglierà un nuovo leader; poi Trudeau si dimetterà. Si ritirerà anche da deputato quando il 44° Parlamento canadese sarà sciolto.