Lo US Forest Service, il Servizio Forestale degli Stati Uniti sta licenziando circa 3.400 recenti assunzioni, e il National Park Service sta mandando via circa 1.000 dipendenti: tutto nel quadro della spinta dell’amministrazione Trump a tagliare le spese federali e la burocrazia. I licenziamenti riguarderanno i dipendenti che si trovano nel periodo di prova, ovvero tutti coloro che sono stati assunti meno di un anno fa, e interesseno siti come il sentiero degli Appalachi, il parco di Yellowstone, il luogo di nascita di Martin Luther King Jr e la foresta nazionale delle sequoie.
I tagli rappresentano circa il 10% della forza lavoro del Forest Service e circa il 5% dei dipendenti del National Park Service, ma escludono i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e alcuni meteorologi, oltre a 5.000 lavoratori stagionali.
“Permettere ai parchi di assumere personale stagionale è essenziale, ma tagli al personale di questa portata avranno conseguenze devastanti per i parchi e le comunità”, ha dichiarato in un comunicato la presidente della National Parks Conservation Association (NPCA), Theresa Pierno. L’associazione aveva già avvertito che i livelli del personale non tengono il passo con le crescenti richieste del sistema dei parchi nazionali, che ha visto 325 milioni di visite solo nel 2023 – un aumento di 13 milioni rispetto al 2022. Kristen Brengel, vicepresidente senior della NPCA per gli affari governativi, afferma che i visitatori di tutto il mondo potrebbero trovarsi di fronte a “spazzatura traboccante, bagni non puliti e meno ranger per fornire indicazioni”.
Come altre agenzie governative, il National Park Service è stato colto di sorpresa dall’ordine di fine gennaio dell’Ufficio per la gestione e il bilancio della Casa Bianca che sospendeva le sovvenzioni federali. L’amministrazione ha revocato l’ordine due giorni dopo e lo sta rivalutando.
Il Dipartimento dell’Agricoltura afferma in un comunicato che la protezione delle persone e delle comunità, così come delle infrastrutture, delle imprese e delle risorse, rimane “una priorità assoluta” perché “I nostri vigili del fuoco e le altre posizioni di pubblica sicurezza hanno la massima priorità”.
Tuttavia, il congelamento dei fondi federali se confermato bloccherebbe l’assunzione di vigili del fuoco stagionali e colpirebbe i programmi destinati a mitigare il rischio di incendi negli Stati occidentali. Per esempio l’associazione no-profit Lomakatsi Restoration Project, con sede in Oregon, ha dichiarato che i suoi contratti con le agenzie federali, tra cui il Servizio Forestale degli Stati Uniti e il Bureau of Land Management, per ridurre i combustibili pericolosi in Oregon, California e Idaho sono stati congelati.
Appena un mese fa, Los Angeles in California è stata devastata da una lunga serie di roghi, che secondo i calcoli hanno provocato i danni da incendio più estesi nella storia degli Stati Uniti.