Il presidente Trump ha affermato di voler revocare al suo predecessore, il democratico Joe Biden, l’autorizzazione ad accedere alle informazioni riservate, interrompendo al contempo i briefing quotidiani dell’intelligence a lui indirizzati.
Quattro anni fa, dopo l’attacco a Capitol Hill da parte dei sostenitori MAGA, l’ex leader statunitense adottò una misura del tutto analoga nei confronti del rivale repubblicano. Una decisione che Trump non ha mai dimenticato. In settimana, il presidente americano ha comunicato: “Non c’è bisogno che Joe Biden continui ad accesso a informazioni classificate. Pertanto, stiamo immediatamente revocando le autorizzazioni di sicurezza e interrompendo i suoi briefing di intelligence quotidiani”.
“Ha creato questo precedente nel 2021-ha aggiunto Trump- quando ha incaricato l’Itelligence Community (IC) di impedire al 45° presidente degli Stati Uniti (io!) di accedere ai dettagli sulla sicurezza nazionale, una cortesia concessa agli ex presidenti”.
Dopo l’attacco al Campidoglio, Biden definì “irregolare” il comportamento del leader MAGA, affermando: “Che valore ha dargli un briefing di intelligence? Che impatto potrebbe avere? A parte il fatto che potrebbe dire qualcosa”.
Nel post sull’ex presidente democratico rilasciato su Truth, Trump ha anche criticato aspramente le capacità cognitive del suo rivale, facendo riferimento al rapporto del procuratore speciale Robert Hur, che descriveva Biden come una persona con scarsa memoria. Quest’ultimo o è stato indagato da Hur per la sua presunta cattiva gestione del materiale classificato dopo aver lasciato la vicepresidenza, ma alla fine i pubblici ministeri hanno stabilito che le accuse non erano giustificate.
“Il rapporto Hur ha rivelato che Biden soffre di ‘scarsa memoria’, anche nel suo ‘prime. Proteggerò sempre la nostra sicurezza nazionale: Joe, sei licenziato!”, ha affermato Trump nel suo post, salvo poi concludere con il consueto “Make America Gret Again!”.
La decisione del tycoon di revocare l’accesso alle informazioni classificate a Biden, segue disposizioni alquanto analoghe intraprese dall’amministrazione federale contro i “nemici” del presidente repubblicano. La scorsa settimana, il Pentagono ha revocato la scorta all’ex capo dello Stato maggiore, il generale Mark Milley, togliendogli anche l’accesso alle informazioni riservate.
Anche l’ex segretario di Stato Mike Pompeo e l’ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton sono stati colpiti da provvedimenti simili. Nel recente passato, questi ultimi avevano criticato in alcune occasioni il leader MAGA.