Non ci sono eccezioni per stupro o incesto. In Idaho abortire, anche dai primi attimi del concepimento, in qualsiasi caso, potrebbe diventare reato punibile come se accusate di omicidio. È la proposta di legge del senatore repubblicano Brandon Shippy, ultra-conservatore e con opinioni molto tradizionaliste, che considererebbe embrioni e feti come “esseri umani nati vivi”.
“Il nostro valore e il nostro diritto alla vita come esseri umani – ha dichiarato Shippy presentando la proposta – non derivano da circostanze od opinioni esterne, ma dall’immagine di Dio”.
Secondo il testo della normativa proposta da Shippy, il “bambino pre-nato” è un “essere umano”. Se le donne decidessero di abortire, anche durante gravidanze in seguito a incesti o stupri, verrebbero condannate come i peggiori assassini e il padre biologico sarebbe legittimato a fare causa alla compagna rivendicando il “diritto alla vita” del feto che lo Stato “dovrebbe proteggere come qualsiasi altra vita”. Nella legge, i medici che intervengono per salvare la vita della madre non subiscono sanzioni se agiscono con l’obiettivo di far sopravvivere anche l’embrione.
Al momento, la proposta di legge è in fase di discussione all’interno della Commissione competente al Senato. Tutti i repubblicani del gruppo hanno votato a favore per l’introduzione, mentre i democratici si sono fermamente opposti. Se passasse, la normativa, che non ha valore retroattivo, autorizzerebbe le forze dell’ordine a indagare su tutti gli episodi sospetti.
Finora le leggi sull’aborto nell’Idaho, già molto severe ma con qualche eccezione, avevano perseguito solo i medici. Ora la responsabilità ricadrebbe sulle madri.