Calvin Robinson, un sacerdote del Michigan di origini inglesi, si è visto ritirare la propria licenza dalla Chiesa anglicana per aver imitato il saluto romano fatto da Elon Musk in occasione del comizio dello scorso 20 gennaio alla Capital One Arena di Washington DC.
Robinson, sacerdote incaricato presso la St. Paul a Grand Rapids, ha invece eseguito il gesto alla fine di un discorso tenuto il 25 gennaio al National Pro-Life Summit della capitale. L’episodio non è passato inosservato: il clero anglicano ha infatti revocato la sua licenza, affermando che molti hanno visto nel suo gesto, e in quello di Musk, un chiaro riferimento ad “un saluto filo-nazista”.
“Sebbene non possiamo dire cosa ci fosse nel cuore del signor Robinson, la sua azione sembra essere stata un tentativo di accattivarsi il favore di alcuni elementi della destra politica americana”, si legge nella dichiarazione della Chiesa, “Robinson era stato avvertito che il trolling online e altre azioni di questo tipo (al servizio della sinistra o della destra) sono incompatibili con la vocazione sacerdotale e gli era stato detto di desistere. Chiaramente non l’ha fatto e quindi la sua licenza in questa Chiesa è stata revocata. Non è più in servizio come sacerdote”.
“Questa non è una questione banale”, ha inoltre comunicato il clero anglicano, “L’Olocausto è stato un qualcosa di orribile, messo in atto da un regime di uomini malvagi. Condanniamo l’ideologia nazista e l’antisemitismo in tutte le sue forme. E crediamo che coloro che imitano il saluto nazista, anche come scherzo o tentativo di trollare i rispettivi oppositori, banalizzino l’orrore dell’Olocausto e sminuiscano il sacrificio di coloro che hanno combattuto contro i suoi autori. Tali azioni sono dannose, divisive e contrarie ai principi della carità cristiana”.
Al termine del suo discorso del 25 gennaio a Washington, Robinson ha citato Musk, dicendo ai presenti “il mio cuore è con voi”, prima di salutare con il braccio teso.
In seguito alle polemiche scaturite dal suo gesto, il sacerdote ha spiegato sulla propria pagina Facebook che si trattava semplicemente di uno scherzo. “Non sono un nazista”, ha scritto sulla sua pagina X, ”e vi perdono per la vostra ignoranza”.