Un clamoroso particolare getta ulteriori ombre sul tragico incidente aereo di Washington DC, il peggiore disastro nei cieli statunitensi degli ultimi 20 anni.
Solo 24 ore prima della spaventosa collisione tra il velivolo dell’American Airlines ed un elicottero dell’esercito, che è costata la vita a 67 persone, un altro jet aveva informato la torre di controllo del Reagan National Airport di dover interrompere le operazioni di atterraggio. Il motivo? Possibile scontro con un elicottero in volo.
Stessa identica situazione, come rivelato dal Washington Post, si era verificata anche una settimana prima, quando un aereo proveniente da Charlotte era stato costretto a rimandare l’atterraggio. I due episodi nel giro di 7 giorni dimostrano come il pericolo di imbattersi nei frequenti voli di elicotteri militari adiacenti al trafficato hub della capitale stia diventando una costante.
Il Black Hawk dell’esercito americano che si è schiantato mercoledì sera contro un jet dell’American Airlines, uccidendo 64 persone e tre membri dell’equipaggio militare, stava viaggiando lungo la riva orientale del fiume Potomac, in un corridoio di volo destinato agli elicotteri a bassa quota. Tuttavia, la rotta in questione avvicina pericolosamente i mezzi dell’esercito agli aerei in procinto di atterrare lungo la pista 33 del Reagan National Airport, la stessa che stava raggiungendo l’American Eagle 5342 proveniente da Wichita.

I frequenti addestramenti militari nei pressi dell’aeroporto hanno spinto la Federal Aviation Administration a posizionare un controllore del traffico aereo dedicato agli elicotteri nella torre di controllo dell’hub. Ciò nonostante, per motivi ancora sconosciuti, mercoledì il compito di monitorare gli elicotteri nelle vicinanze era stato affidato a un singolo controllore che nel frattempo stava gestendo anche il traffico aereo.
Inoltre, come riferito dal Post, i livelli circa la presenza di personale all’interno della torre di controllo “non erano normali”.
Secondo un rapporto al Congresso del 2023, tra il 2017 e il 2019, 50 enti hanno effettuato circa 88.000 voli in elicottero nei pressi dell’aeroporto. La maggior parte di questi erano stati condotti dall’esercito: altri voli, invece, comprendevano operazioni mediche, operazioni delle forze dell’ordine statali e locali e delle agenzie federali.
Al momento, gli investigatori stanno ancora cercando di fare chiarezza sulla dinamica con la quale è avvenuto lo schianto di mercoledì. Il Segretario ai Trasporti, Sean P. Duffy, ha dichiarato che dopo che la FAA “avrà studiato l’accaduto, prenderemo le misure appropriate, se necessario, per modificare le rotte di volo e le autorizzazioni”.
Mercoledì sera, i controllori del traffico aereo erano in comunicazione con l’elicottero militare, con un pilota che confermava di aver visto l’aereo di linea e di averlo evitato. Alcuni, tuttavia, hanno ipotizzato che il conducente dell’elicottero potrebbe aver confuso il jet a cui si riferiva la torre con un altro velivolo nella zona.