La coalizione ribelle che ha preso il controllo della Siria il mese scorso, ha nominato il suo leader, Ahmed al-Shara, presidente del Paese per un periodo di transizione. Il colonnello Hassan Abdel Ghani, portavoce dei ribelli, ha inoltre dichiarato che la Costituzione è stata annullata e che la legislatura e l’esercito formatisi sotto durante il governo di Bashar al-Assad, il leader deposto, sono stati sciolti.
Dopo quasi 14 anni di guerra civile che hanno lasciato la Siria gravemente frammentata, al-Shara, leader indiscusso del gruppo HTS, sta cercando di unire molte fazioni rivali sotto un unico governo. Al momento, non è stato specificato quanto durerà il periodo di transizione durante il quale il nuovo presidente guiderà il Paese.
Le dichiarazioni di mercoledì sono state pubblicate durante un incontro a Damasco tra i funzionari di HTS ed i leader di alcuni degli altri gruppi ribelli che si opponevano ad al-Assad, la cui famiglia ha dominato la nazione per oltre cinquant’anni.
Da quando HTS ha preso Damasco all’inizio di dicembre, al-Shara ha fissato degli obiettivi ambiziosi per il futuro della Siria, tra cui la ricostruzione dello Stato, l’eliminazione della corruzione e del clientelismo dalle istituzioni statali e la liberazione del Paese dal terrore che ha caratterizzato il governo del suo predecessore, in particolare durante la lunga guerra civile.
“Ciò di cui la Siria ha bisogno oggi è più grande che mai”, ha affermato il nuovo leader locale, “Così come eravamo determinati a liberarla in passato, il nostro dovere ora è impegnarci a ricostruirla e a farla progredire”. Ora si prevede che al-Shara istituisca un consiglio legislativo temporaneo che governerà il paese fino all’adozione di una nuova Costituzione. Tale consiglio avrà l’arduo compito di supervisionare un territorio lasciato in gran parte nel caos dopo la fuga di al-Assad a dicembre e che versa in condizioni economiche più che mai disastrose.
Parti del Paese, inoltre, sono ancora controllate da milizie curde e non solo, i cui rapporti con la coalizione ribelle sono ancora da definire.
La maggior parte dei leader del nuovo governo al-Shara appartiene alla maggioranza musulmana sunnita del Paese. Ciò, naturalmente, ha alimentato le preoccupazioni delle varie minoranze che abitano il territorio, come sciiti, drusi e cristiani.
Molti siriani, ora, si chiedono se il nuovo presidente sarà in grado di conciliare le radici islamiste militanti del suo gruppo con le esigenze di uno Stato in gran parte laico.