È stato il caos per ore: le agenzie internazionali davano notizia dello stop al congelamento dei fondi federali voluto dall’amministrazione Trump, una decisione che bloccava migliaia di programmi di welfare e danneggiava milioni di persone e che ufficialmente era intesa contro “gli sprechi” delle amministrazioni pubbliche. Ma dalla Casa Bianca arrivavano smentite: non è vero, il freeze resta in vigore.
Ma alla fine, in una breve nota, l’Ufficio per la gestione e il bilancio (OMB) della Casa Bianca ha dichiarato di aver revocato la politica annunciata lunedì che metteva temporaneamente in pausa trilioni di dollari di sostegno governativo per qualsiasi cosa, dai servizi sociali ai programmi di sicurezza.
È la prima marcia indietro dell’amministrazione Trump dal suo insediamento la scorsa settimana, in giorni di subbuglio che non riguardano solo i fondi federali.
L’addetta stampa della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha cercato di minimizzare: “Questa NON è una revoca del blocco dei finanziamenti federali. È semplicemente una revoca del memorandum dell’OMB”, ha scritto Leavitt su X. ”Perché? Per porre fine a qualsiasi confusione creata dall’ingiunzione del tribunale. Gli EO del Presidente sui finanziamenti federali rimangono in vigore a tutti gli effetti e saranno rigorosamente attuati”. Insomma: ci torneremo su.
Leavitt si riferiva allo stop temporaneo del blocco ordinato martedì da un giudice.

Intanto, verrebbe da dire per sicurezza, il giudice federale John McConnell, con sede nel Rhode Island, ha emesso un’ordinanza restrittiva contro il congelamento dei finanziamenti, sottolineando i commenti di Leavitt e i messaggi contraddittori della Casa Bianca. McConnell è intervenuto su richiesta dei procuratori generali degli Stati democratici, che si sono coalizzati contro la decisione della Casa Bianca.
La storia non finirà qui. Il blocco dei finanziamenti federali includeva, tanto per fare un esempio, l’assicurazione sanitaria per i disabili e gli americani a basso reddito fornita da Medicaid (rimaneva in vigore Medicare, il programma sanitario per gli anziani). Dietro, c’è una precisa ideologia, portata all’estremo, che considera “spreco” qualunque intervento dello Stato nella vita dei cittadini (del resto gli Stati Uniti nonostante gli sforzi di diverse amministrazioni democratiche culminate nell’Obamacare continuano a non avere un’assistenza sanitaria che riguardi tutti i cittadini). Donald Trump ha nominato Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, nel DOGE, il neonato Dipartimento per l’Efficienza Governativa (Department of Government Efficiency) che appunto dovrebbe riformare nel profondo l’amministrazione.
E adesso? I democratici hanno subito rivendicato la revoca come una vittoria. Il leader della minoranza del Senato, Chuck Schumer, ha dichiarato che “gli americani hanno reagito e Donald Trump ha fatto marcia indietro” invitando il presidente a ritirare la nomina di Russel Vought, autore del Progetto 2025, l’agenda ultraconservatrice per quest’anno, fondamenta della campagna elettorale Trump, alla guida dell’OMB. “Anche se l’amministrazione Trump ha fallito in questa tattica, non è un segreto che cercherà di trovarne un’altra, e quando lo farà, saranno ancora una volta i Democratici del Senato a chiamarla fuori, a reagire e a difendere le famiglie americane” ha promesso Schumer.
Trump aveva messo nel mirino i finanziamenti federali subito dopo il suo insediamento, sospendendo le erogazioni nell’ambito dei programmi legislativi firmati da Joe Biden per combattere la crisi climatica e migliorare le infrastrutture della nazione. Ma il memorandum di questa settimana si era spinto oltre, bloccando le erogazioni per programmi attivi da anni, spesso con un sostegno bipartisan, per il benessere dei cittadini.
L’OMB è retto per ora ad interim da Matthew J. Vaeth, che nel memorandum originale aveva scritto che i fondi federali dovrebbero essere dedicati alle priorità dell’amministrazione, “concentrando i dollari dei contribuenti per promuovere un’America più forte e più sicura, eliminando l’onere finanziario dell’inflazione per i cittadini, liberando l’energia e l’industria manifatturiera americana, ponendo fine alla “wokeness”, promuovendo l’efficienza del governo e rendendo l’America di nuovo sana”. Invece finora i fondi federali secondo Vaeth erano spesi per “l’equità marxista, il transgenderismo e le politiche di ingegneria sociale del green new deal”, e quindi costituivano “uno spreco di denaro dei contribuenti che non migliora la vita quotidiana di coloro che serviamo”.
Il freeze sarebbe dovuto entrare in vigore martedì sera, ma già prima della scadenza (e dell’ordine del tribunale che l’ha bloccata), i parlamentari degli Stati di tutto il Paese hanno riferito che i siti web per i pagamenti federali ai fornitori di servizi sanitari e di assistenza all’infanzia erano offline. Ma anche decine di decine di programmi legati alla sicurezza, ha scritto Seth Magaziner, deputato democratico membro della sottocommissione per la sicurezza interna e l’antiterrorismo: “Questo è un regalo ai terroristi e ai nostri avversari in tutto il mondo”.
Secondo Kendra Davenport, presidente e amministratore delegato di Easterseals, un’organizzazione nazionale che fornisce servizi ad anziani, bambini e adulti con disabilità e veterani, la possibilità dei tagli alle sovvenzioni federali ha creato “un giorno di strazio, caos, panico e terrore”. “Tutti vogliono assicurarsi che ogni dollaro federale sia speso con saggezza. Ma dobbiamo farlo in modo da proteggere i veterani, gli adulti anziani e gli americani con disabilità, più di uno su quattro”, ha scritto Davenport in un comunicato, invitando alla ragionevolezza: “Ora che un tribunale federale ha posto una pausa temporanea sul congelamento delle sovvenzioni, facciamo un reset. Possiamo avere una spesa pubblica responsabile e sostenere le famiglie americane che lavorano duramente”.