“Non esistono prove” che l’amministrazione Biden abbia cercato di far assassinare il presidente russo Vladimir Putin. A smentire la clamorosa indiscrezione lanciata negli scorsi giorni dall’ex presentatore di Fox News Tucker Carlson ci ha pensato direttamente il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov durante un incontro con i giornalisti, mercoledì.
Tutto è partito dall’ultima puntata del podcast “The Tucker Carlson Show”, in cui l’ex volto di punta della TV conservatrice ha intervistato il reporter freelance Matt Taibbi. Nel corso della puntata, Carlson ha affermato – senza fornire alcuna prova – che la Casa Bianca avrebbe cercato di neutralizzare il presidente russo, un gesto che egli stesso ha definito “una follia, demente anche solo pensarlo”.
La smentita ufficiale è arrivata però proprio dal Cremlino. “Non sappiamo a cosa si riferisse Carlson,” ha dichiarato Peskov, secondo cui l’ipotesi di un assassinio mirato è “priva di fondamento”. “Senza elementi concreti, certe affermazioni non vanno prese per buone, indipendentemente da chi le pronunci”, ha aggiunto il portavoce di Putin.
Nello scorso anno Carlson ha visitato per ben due volte Mosca, dapprima per intervistare Putin e quindi per dialogare con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov. Criticato in patria per le posizioni giudicate eccessivamente russofile e anti-ucraine, Carlson ha giustificato l’ampio spazio concesso alle narrazioni del Cremlino (praticamente senza contraddittorio) sostenendo di voler prendere in considerazione tutti i punti di vista, dal momento che gli americani non sarebbero a suo dire “adeguatamente informati” sulla guerra in Ucraina.
Carlson lavora in proprio fin da quando è stato licenziato da Fox News, nel 2023. I motivi che hanno portato al divorzio tra il colosso mediatico conservatore che faceva capo a Rupert Murdoch (oggi al figlio Lachlan) e il suo volto di punta non sono ancora stati svelati pubblicamente – ma c’è chi ipotizza che ad influire potrebbe essere state state le accuse di misoginia da parte di alcune colleghe ma anche certe sue posizioni ultra-cristiane e suprematiste bianche che avrebbero infastidito oltremodo il magnate australiano.