Il divieto quasi totale di aborto in Texas ha colpito pesantemente anche le fasce più vulnerabili della popolazione. Nel 2023, almeno 100 minori hanno dovuto spostarsi fuori dallo stato per interrompere una gravidanza, tra cui sei bambine di 11 anni. Un dato che segna un aumento quasi nove volte superiore rispetto a cinque anni fa e che evidenzia le drammatiche conseguenze di una legge che non prevede eccezioni neppure in caso di malformazioni fetali, stupro o incesto.
Secondo i medici, le giovani affrontano rischi sanitari più elevati rispetto alle donne adulte durante la gestazione, tra cui complicazioni come il parto prematuro o la preeclampsia, una condizione grave che provoca ipertensione. Gli esperti sottolineano che, sebbene il corpo di una adolescente possa tecnicamente affrontare un parto, alcune di loro possono incorrere in danni permanenti alla fertilità, o perdere la vita.
Deputati democratici dello Stato hanno evidenziato che dietro questi numeri si celano storie di sofferenza e traumi e che non riguardano solo aree economicamente svantaggiate. Il numero complessivo di minori texane che hanno avuto accesso all’aborto è drasticamente calato. Prima del divieto, ogni anno tra 1.000 e 1.400 adolescenti ricorrevano alla procedura. Tuttavia, questi dati potrebbero essere sottostimati, poiché non sempre vengono fornite informazioni sui casi di aborto fuori dal Texas.
La rigidità della legge ha spinto alcuni leader repubblicani a discutere solo dell’interpretazione delle eccezioni per le emergenze mediche, senza però prendere in considerazione una revisione delle restrizioni per minori, vittime di violenze sessuali.
Intanto, i costi per le ragazze che cercano assistenza fuori dai confini sono aumentati. L’accesso all’aborto in altri luoghi è reso più difficile dall’aumento della domanda e dalla necessità di affrontare spese elevate per viaggi e procedure. Se prima il costo medio variava tra i 700 e i 1.500 dollari, ora può arrivare fino a 3.000.
Le adolescenti che cercano aiuto vivono spesso nella paura: temono di mettersi nei guai, di coinvolgere le loro famiglie o di non sapere a chi rivolgersi. Le conseguenze della normativa non si limitano alle minori: alcuni stati conservatori stanno cercando di ridurre la trasparenza sui dati relativi agli aborti, mentre i medici che praticano le interruzioni sono costantemente coinvolti in cause legali e minacce. Questo rende ancora più difficile ottenere un quadro chiaro della situazione e amplifica il rischio che il problema rimanga nell’ombra, senza risposte politiche adeguate.