Negli ultimi tempi, alcuni episodi decisamente violenti hanno messo sul chi va là i milioni di utenti che ogni giorno usufruiscono della metropolitana di New York. Secondo un’analisi condotta dall’organizzazione no-profit Vital City, in particolare, l’ora ed il luogo possono fare una grande differenza nel determinare se un passeggero possa essere in pericolo o meno.
La società ha affermato che almeno la metà di tutti i crimini registrati lungo i binari della metro negli ultimi anni si è verificata in meno di un decimo delle stazioni locali. Tra queste, vi sono sia le più grandi ed importanti della città, sia quelle più piccole, dove gli episodi si verificano con una certa frequente o a notte fonda o durate le prime ore del mattino.
Dopo aver studiato attentamente i dati della NYPD e della MTA, Vital City ha determinato che mentre i reati gravi a bordo dei vagoni metropolitani sono tutto sommato rari, tra il 2019 ed il 2024 le aggressioni sono più che triplicate, passando da circa 150 a quota 540. Secondo i numeri del 2023, la metà dei crimini violenti si è verificata solo in 30 delle 472 stazioni della città. Gli hub che sono stati spesso teatro di violenze erano tra i più frequentati della città.
Generalmente, la maggior parte dei crimini è stata registrata presso le stazioni della 125th Street (Manhattan), di Lexington Avenue (Manhattan), di Jackson Heights–Roosevelt Avenue (Queens), 59th Street–Columbus Circle (Manhattan), Franklin Avenue (Brooklyn) e Grand Central–42nd Street (Manhattan). “Non sappiamo davvero perché le aggressioni siano in aumento”, ha comunicato Vital City, sottolineando che i ricercatori devono ancora stabilire un solido collegamento tra una serie di fattori sociali e la violenza sotterranea.
Esaminando i dati della NYPD, la società ha scoperto che la maggior parte delle persone arrestate lungo i binari aveva già precedenti penali alle spalle. Tra il 10% degli individui presi in custodia per crimini violenti nella metropolitana, inoltre, quasi l’80% aveva problemi di salute mentale e circa il 90% è stato classificato a un certo punto come “emotivamente disturbato” o senzatetto.

“Da molto tempo diciamo che quando le persone con problemi mentali si rifugiano nella metropolitana, è un male per loro, per i passeggeri e per il sistema che non è riuscito a fornire un aiuto adeguato”, ha affermato John McCarthy, responsabile delle politiche e delle relazioni esterne della MTA, “Come dimostra questo studio, non c’è dubbio che questo problema sociale interessi trasporti pubblici e abbia cambiato la natura della criminalità sotterranea”.
L’analisi di Vital City rivela infine che ogni anno vengono registrati circa 2.000 crimini totali tra le banchine della subway della Grande Mela, commessi per lo più da persone che hanno poco più di 30 anni. Nel corso dell’ultimo mese, la metro locale è stata spesso al centro di episodi decisamente gravi.
A fine dicembre, una donna che stava riposando su un vagone fermo presso la stazione di Coney Island-Stillwell Avenue, a Brooklyn, venne bruciata viva da un 33enne del Guatemala. Pochi giorni dopo, un 45enne venne spinto sotto un treno da un giovane malvivente, lungo i binari dell’hub della 18th Street a Manhattan. L’uomo riuscì a salvarsi miracolosamente.
In seguito a tali vicende, il sindaco Eric Adams e la governatrice Kathy Hochul si sono impegnati a schierare centinaia di altri agenti di polizia lungo le banchine e sui treni, per far sentire i passeggeri più sicuri.