A Los Angeles le autorità comunali e i gestori dei servizi idrici, hanno avvertito già da alcuni giorni i residenti delle aree colpite dagli incendi di non bere acqua corrente poichè sussiste un serio rischio contaminazione. Ciò è dovuto spiegano le autorità, perchè nel sottosuolo si è accumulata molta plastica fusa dal calore dei violenti incendi, che mescolati a cenere e detriti rischiano di finire nelle tubature delle reti idriche che trasportano l’acqua potabile nella città.
Faith Kearns, scienziata e direttrice delle comunicazioni sulla ricerca dell’Arizona water innovation initiative dell’Arizona State University, sottolinea che non si può affermare con certezza quando l’acqua potabile tornerà a essere sicura per i residenti. L’esperta spiega inoltre, che berla potrebbe causare malattie come la giardiasi, un’infezione batterica che causa seri problemi gastrointestinali, o innescare conseguenze a lungo termine sulla salute dovute all’esposizione a sostanze chimiche cancerogene.
Ai residenti è stato anche chiesto di limitare le attività che prevedono l’uso di acqua calda come farsi il bagno, lavare i piatti o fare il bucato, poichè il calore può liberare nell’aria sostanze chimiche tossiche contenute in essa.
Anche a Pasadena, i cittadini sono stati avvisati di non bere l’acqua del rubinetto anche se preventivamente bollita. Pur uccidendo virus e batteri, infatti, la bollitura non protegge da sostanze chimiche tossiche che spesso vengono generate durante gli incendi, spiega Daniel McCurry, professore di ingegneria civile e ambientale presso l’Università della California meridionale. Secondo Kearns la gravità della situazione dipenderà dall’entità dei danni fisici subiti dall’infrastruttura idrica. “Questi incendi non sono ancora spenti, quindi la situazione non è stabile”.