Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla cerimonia d’inaugurazione di Agrigento capitale italiana della cultura 2025, che si è svolta al Teatro Luigi Pirandello. L’evento, aperto dall’Inno nazionale eseguito dal coro e dall’orchestra d’archi del Conservatorio “Arturo Toscanini” di Ribera, diretto dal Maestro Alberto maniaci, è stato condotto da Bebbe Convertini e da Incoronata Boccia.
“Uno degli intenti per Agrigento, in questo 2025, è quello di non essere soltanto lo spettacolare palcoscenico della Capitale della Cultura, ma di costituire sollecitazione e spinta per tante altre realtà italiane. E’ una sfida per accrescere le opportunità dove oggi si sono ridotte. Una voce che afferma che le periferie sono anch’esse motori di cultura e di progettualità. Questa la sfida che il nostro tempo ci presenta. Agrigento deve parlare al resto del Paese e all’Europa di cui è parte” ha detto il Presidente della Repubblica.
La ricchezza di un paese, ha aggiunto Mattarella, sta “nella sua pluralità”.
Il capo dello Stato, palermitano di nascita e molto legato alla sua terra, ha anche sottolineato l’importanza della cultura come “risorsa sociale che fa crescere e protegge i beni più preziosi: la libertà, l’eguaglianza dei diritti, il primato della persona, di ogni persona, la solidarietà”. Infatti “L’Italia, con i giacimenti culturali che ovunque la contraddistinguono, è essa stessa lezione di dialogo, di pace, di dignità, per l’oggi e per il domani. Ne parlerete in questo anno – ha ricordato il capo dello Stato -. Sapendo che il tema decisivo che investe la cultura è come farne perno di comunità.
Come far diventare la conoscenza, l’arte, la cultura, un bene comune, un patrimonio davvero condiviso”.