I democratici del Senato stanno spingendo per ottenere maggiore trasparenza da parte dei comitati che stanno raccogliendo i fondi per l’Inauguration Day, mentre un’ondata di denaro proveniente dalle aziende e dai loro leader miliardari inonda Washington, a poco più di 48 ore dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
“Il popolo americano merita di sapere come vengono spesi questi fondi e da dove provengono”, ha affermato la senatrice Catherine Cortez Masto, democratica del Nevada, in una dichiarazione alla CNBC, dopo aver “rispolverato” una legislazione per rafforzare la supervisione dei comitati. “L’insediamento di un presidente di qualsiasi partito non dovrebbe essere usato come un’opportunità di arricchimento personale o di clientelismo”, ha aggiunto.
Il disegno di legge imporrebbe ai comitati inaugurali di divulgare il nome e l’indirizzo di ogni persona che riceve 200 o più dollari, nonché lo scopo di ogni spesa. Richiederebbe inoltre ai comitati di donare i fondi non spesi a un ente di beneficenza entro 90 giorni dall’inaugurazione, e proibirebbe esplicitamente di utilizzare il denaero per uso personale.
Cortez Masto ha presentato il disegno di legge per la prima volta nel 2017, dopo che il primo comitato inaugurale di Trump raccolse la cifra record di 107 milioni di dollari. Quest’anno, lo staff del leader MAGA ha già abbondantemente superato quella somma, incassando circa 170 milioni di dollari, con ottime probabilità di riuscire a toccare quota 200 milioni.
A pochi giorni dall’Inauguration day, tuttavia, vi sono ancora numerosissimi interrogativi su come gli organizzatori spenderanno questa mastodontica quantità di denaro.
Il comitato inaugurale è diventato una vera e propria calamita per i CEO di alcune delle principali aziende del mondo, come Mark Zuckerberg, Jeff Bezos e tanti altri, che, a suon di donazioni milionarie, cercano di attirare l’attenzione e le simpatie del presidente eletto, pronto a tornare a Washington 4 anni dopo l’ultima volta.