Si arricchisce di un nuovo capitolo la battaglia legale che sta dividendo il mondo di Hollywood, e che vede contrapposti l’attore/regista Justin Baldoni e l’attrice Blake Lively.
Nell’ultimo atto della saga legata all’ormai celebre lungometraggio “It Ends With Us”, Baldoni sostiene che la collega si sia appoggiata a persone potenti a lei vicine, per affermare ulteriormente il suo controllo sul montaggio finale della pellicola.
Tra le personalità influenti citate dal regista, vi sono Taylor Swift, una delle migliori amiche della Lively, e Ryan Reynolds, marito della trentasettenne. La causa sostiene che Reynolds e Swift abbiano sostenuto fortemente una versione di una scena del film scritta da Blake. Il cognome della Swift, in realtà non compare nel documento, a parte in un messaggio in cui si parla di “Taylor”.
Verso la fine del mese scorso, Lively ha fatto causa a Baldoni, sostenendo che l’uomo l’aveva molestata sul set e aveva lanciato una campagna diffamatoria per rovinarle la reputazione. Un avvocato del regista ha definito le accuse “completamente false ed oltraggiose”.
“Questa è una storia vecchia come il mondo: una donna parla con prove concrete di molestie sessuali e ritorsioni e l’aggressore tenta di ribaltare la situazione a sfavore della vittima. Questo è ciò che gli esperti chiamano DARVO”, ha invece affermato il team legale della star di Hollywood. Il giorno in cui Lively presentò la sua querela, Baldoni fece causa al New York Times, accusandolo di diffamazione per aver riportato unicamente la versione dei fatti rilasciata dalla trentasettenne.

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L’attore ha successivamente intentato una causa da 400 milioni di dollari contro Lively, suo marito Ryan Reynolds e il loro addetto stampa. Il quarantenne ha inoltre raccontato di come la collega gli avesse chiesto in più occasioni di poter riscrivere le sceneggiature di alcuni momenti salienti di “It Ends With Us”, tra cui l’ormai nota “scena del tetto”, che segna il primo incontro tra i due protagonisti.
L’attore/regista ha infine spiegato di aver subito pressioni da Reynolds e da una amica “mega famosa” della collega, ovvero Taylor Swift, affinché approvasse la sceneggiatura di Lively, nel corso di un meeting a New York. Poco dopo, Baldoni scrisse alla 37enne, dicendole che non c’era bisogno di coinvolgere il marito e la pop star più influente al mondo sulle questioni riguardanti il film
La risposta di Blake non è tardata ad arrivare. In un messaggio inviato al regista, quest’ultima si sarebbe infatti paragonata al personaggio di Khaleesi di “Game of Thrones”, spiegando: “Anche io ho un paio di draghi, nel bene e nel male. ma di solito nel bene. Perché i miei draghi proteggono anche quelli per cui combatto. Quindi alla fine beneficiamo tutti di questi miei meravigliosi mostri. Anche tu lo farai, te lo prometto”.