Si vantò di aver ucciso un cucciolo di cane di 14 mesi, perché “irrequieto”. E ora Donald Trump la vuole come segretario alla Homeland Security, la sicurezza interna della sua amministrazione.
È Kristi Noem, la governatrice del South Dakota che si è guadagnata una dubbia fama. Tuttavia Trump vuole questa sua fedelissima alla guida dell’agenzia della Sicurezza Interna che sovrintende la US Customs and Border Protection all’Immigration and Customs Enforcement, fino alla Federal Emergency Management Agency e agli US Secret Service. In tutto, sono 22 dipartimenti e circa 260.000 dipendenti che gestiscono la sicurezza delle frontiere, la detenzione degli immigrati, l’elaborazione della cittadinanza, la sicurezza aeroportuale e i disastri naturali.
Noem era stata anche nella rosa dei candidati che Trump aveva scelto per la carica di vicepresidente, ma a costarle il posto furono proprio le sue rivelazioni sull’uccisione del suo cane da caccia, Cricket, dopo averlo considerato non idoneo. Un animale “impossibile da addestrare”, aveva scritto la governatrice nel suo libro No Going Back: The Truth on What’s Wrong with Politics and How We Move America Forward.
Davanti alla Commissione del Senato Homeland Security and Government Operations, Noem ha risposto facilmente alle domande sulla sua capacità di guidare un’agenzia che dovrà effettuare la deportazione di massa degli immigrati clandestini.
Noem e i repubblicani del Comitato per la Sicurezza Interna hanno quasi sempre parlato della sicurezza del confine meridionale, che la governatrice ha definito “una zona di guerra”. L’udienza si è conclusa con promesse di cooperazione bipartisan dopo circa due ore e mezza. E questa è stata l’unica audizione che si è tenuta al Senato per i membri scelti da Trump per far parte della sua amministrazione.
I democratici della Commissione, tra cui la senatrice Elissa Slotkin, ex agente della CIA, le hanno chiesto come si comporterà nel caso in cui Trump dovesse utilizzare le forze dell’ordine e forse l’esercito per andare contro il “nemico interno”. “Il mio compito sarà quello di difendere la Costituzione”, ha detto Noem. “Quindi ti opporai?”, le ha chiesto Slotkin. “Sì”, ha risposto la governatrice.
Il leader della minoranza democratica nella commissione, il senatore Gary Peters, ha detto quando si tratta della Sicurezza Interna non c’è spazio per le schermaglie politiche. “Dobbiamo unirci come Paese. La sicurezza interna ci obbliga dall’abbandonare l’atmosfera politica tossica che abbiamo a Washington”.
Noem ha più volte ripetuto che avrebbe lavorato con tutti i legislatori. “La sicurezza del nostro Paese esula le nostre divisioni politiche”.
Il senatore democratico Gary Peters le ha chiesto cosa avrebbe fatto per regolamentare il volo incontrollato dei droni come è successo giorni fa a Baltimora, che ha causato il ritardo in una partita dei playoff della National Football League. Le restrizioni attuali che regolano il volo dei droni scadono il 14 marzo. Noem ha dichiarato che avrebbe lavorato con i legislatori per una soluzione più duratura. Il presidente della Commissione, il senatore Rand Paul, ha detto che si dovrà varare una normativa ad hoc esaminando i dati finora raccolti per preservare la privacy e impedire interferenze sui voli degli aerei e ha provocato Noem chiedendole se sarà in grado di preparare una bozza a riguardo.
Il senatore democratico Ruben Gallego ha interrogato Noem su come avrebbe protetto le attività agricole mentre Donald Trump pianifica le deportazioni di massa per gli immigrati senza autorizzazione legale. Gallego ha detto che i funzionari che supervisionano il settore agricolo e zootecnico in Arizona sono preoccupati per le provocazioni del presidente eletto, che, nel caso in cui si realizzassero, di sicuro faranno aumentare i loro costi. “Potrebbe riaccendere l’inflazione”, ha dichiarato Gallego. Noem ha risposto che la priorità di Trump è deportare 425.000 immigrati che sono stati condannati per crimini e poi quelli che hanno ordini di espulsione. “Il presidente Trump – è intervenuta la governatrice – è stato molto chiaro sul fatto che la sua priorità sarà mandare via i criminali, coloro che hanno infranto la legge e commesso atti di violenza nelle nostre comunità”. Il presidente eletto si sarebbe anche concentrato su coloro che sono entrati legalmente con un visto temporaneo e poi non hanno più lasciato il Paese. “Ci debbono essere conseguenze per quelli che hanno ignorato le nostre leggi federali”, ha concluso Noem.
I dipendenti dell’agenzia federale torneranno tutti al lavori di persona, ha assicurato Noem affermando di aver letto nei rapporti che gran parte del personale, persino quello della FEMA, continua a non presentarsi in ufficio. La governatrice ha fatto leva sulle conseguenze degli uragani e delle inondazioni per spingere le politiche di ritorno in ufficio e ha affermato che i dipendenti della Protezione Civile americana che lavoravano da casa avevano causato i risultati “terribili” nel North Carolina.
Nei giorni scorsi Noem era stata dichiarata “persona non grata” nelle terre tribali del South Dakota. Si tratta di una schermaglia con le popolazioni indigene dopo che alcuni anni fa, subito dopo essere stata eletta, Noem aveva ordinato un controllo dei confini delle Riserve. La governatrice ha dichiarato che i leader tribali avevano lasciato entrare i cartelli della droga. La polemica era degenerata, ma Noem ha fatto un passo indietro e ha poi chiesto scusa. Ora il quotidiano Sioux Fall Argus-Leader riporta che Anthony Reider, il presidente della tribù Sioux Flandreau Santee, ha affermato che il suo comitato esecutivo ha votato per accettare le scuse della governatrice e il bando che proibiva il suo ingresso nelle loro terre è stato tolto.