L’amministrazione Biden rimuoverà Cuba dalla lista dei Paesi sponsor del terrorismo. L’ufficialità è attesa già per martedì, secondo fonti governative statunitensi che hanno preferito restare anonime. La Casa Bianca e il Consiglio per la Sicurezza Nazionale non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito.
La decisione, presa dall’amministrazione democratica uscente, potrebbe tuttavia essere rapidamente annullata dalla nuova leadership repubblicana. Donald Trump, che il 20 gennaio si insedierà nuovamente alla Casa Bianca, che ha scelto come futuro segretario di Stato il falco anti-castrista Marco Rubio, hanno da tempo manifestato una posizione rigida nei confronti del regime cubano. Rubio, figlio di esuli cubani che lasciarono l’isola negli anni ’50, è da anni uno dei principali sostenitori delle sanzioni contro il governo comunista.
Mercoledì il probabile futuro capo della diplomazia USA è atteso davanti alla Commissione per le Relazioni Estere del Senato per la sua audizione di conferma e dovrebbe affrontare la questione durante il suo intervento.
Nel gennaio 2021, negli ultimi giorni della sua amministrazione, Trump aveva riportato Cuba nella lista nera, invertendo l’apertura storica avviata da Barack Obama. Tra le motivazioni, il sostegno cubano al presidente venezuelano Nicolás Maduro, il rifiuto di consegnare ribelli colombiani ricercati e l’ospitalità concessa a cittadini americani in fuga dalla giustizia.
Alcuni gruppi per i diritti umani, tra cui la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, hanno esercitato pressioni sull’amministrazione Biden affinché rimuovesse Cuba dalla lista. Ma non tutti sono d’accordo. Il senatore texano Ted Cruz, membro repubblicano della Commissione per le Relazioni Estere, ha duramente criticato la svolta.
“La decisione odierna è inaccettabile nei suoi meriti,” ha dichiarato Cruz in una nota. “Il regime cubano continua a promuovere il terrorismo. Collaborerò con il Presidente Trump e i miei colleghi per annullare immediatamente questo dannoso provvedimento.”