Il procuratore speciale Jack Smith, che ha raccolto le accuse contro Donald Trump nelle indagini sull’assalto del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill e nel caso dei documenti top-secret trovati nella villa a Mar-a-Lago, ha presentato le sue dimissioni al Dipartimento di Giustizia venerdì pomeriggio.
Il primo a riportare la notizia è stato Politico che scrive che, comunicando le dimissioni di Smith, i funzionari del Dipartimento di Giustizia hanno chiesto alla giudice distrettuale Aileen Cannon, nominata da Trump, di non prorogare l’ordinanza emessa la settimana scorsa che bloccava la pubblicazione del suo rapporto finale in merito ai due casi. Prima di dimettersi, il procuratore speciale è riuscito a concludere il suo lavoro presentando il documento definitivo martedì 7 gennaio.
Non è comunque una sorpresa. Smith aveva già espresso il suo volere di dimettersi prima dell’entrata di Trump alla Casa Bianca. E le accuse contro il presidente eletto erano state archiviate subito dopo la sua vittoria alle elezioni del 5 novembre. Gli unici processi ancora in corso sono contro i due collaboratori di Mar-a-Lago coinvolti nell’episodio dei documenti classificati.
Nella comunicazione inviata a Cannon, i funzionari del Dipartimento di Giustizia hanno criticato la giudice distrettuale sostenendo che, con il suo ordine, avrebbe oltrepassato la sua autorità per accontentare le pressioni degli avvocati del presidente eletto. I legali di Trump avrebbero chiesto che il procuratore generale Merrick Garland non pubblicasse il documento finale di Smith e che dimettesse il procuratore speciale dal suo incarico.
L’ultima parola a questo punto spetta a Garland.