Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha deciso di bloccare ufficialmente la proposta di acquisto di U.S. Steel da parte di Nippon Steel, per un valore di 14,9 miliardi di dollari, infliggendo un colpo presumibilmente fatale al controverso piano di fusione.
A riportare la notizia è stato il Washington Post, secondo cui la decisione del presidente uscente è arrivata nonostante gli sforzi di alcuni consiglieri senior, preoccupati che la vicenda possa danneggiare le relazioni tra USA e Giappone. Il Paese asiatico è un alleato chiave degli Stati Uniti nell’Indo-Pacifico, dove l’ascesa economica e militare della Cina ha sollevato preoccupazioni a Washington, insieme alle minacce della Corea del Nord.
Il Giappone è anche il più grande investitore negli Stati Uniti, e Keidanren, la principale lobby imprenditoriale nipponica, aveva già espresso in passato il timore che la revisione dell’accordo fosse sottoposta a pressioni politiche.
Le due aziende avevano cercato di placare le preoccupazioni sulla fusione. Nippon si è offerta di trasferire la sua sede centrale negli Stati Uniti a Pittsburgh, dove ha sede l’acciaieria statunitense, e ha promesso di onorare tutti gli accordi in essere tra U.S Steel e USW.
Questa settimana, una fonte a conoscenza della questione ha dichiarato che la società nipponica aveva anche proposto di conferire al governo degli Stati Uniti potere di veto su eventuali tagli alla capacità produttiva della U.S Steel, come parte dei suoi sforzi per ottenere l’approvazione di Biden. “È difficile comprendere appieno i rischi connessi alla potenziale acquisizione di U.S. Steel da parte di Nippon Steel”, ha dichiarato un funzionario del governo giapponese, che ha parlato a condizione di anonimato, “Nippon Steel ha fatto tutto il possibile per eliminare i rischi legati ai titoli economici, compreso l’impegno a non ridurre la produzione”.
L’eventuale fusione tra le due compagnie avrebbe creato il terzo gruppo a livello mondiale nel settore dell’acciaio, dopo la cinese Baowu Steel Group e la lussemburghese ArcelorMittal. Ora, invece, la società americana sarà costretta a riavviare il proprio processo di vendita, mettendosi subito alla ricerca di un nuovo acquirente.
Con l’acquisizione di U.S Steel, al contempo, Nippon puntava ad aumentare la sua capacità produttiva globale da 65 milioni di tonnellate metriche all’anno a 85 milioni, avvicinandosi al suo obiettivo a lungo termine di portare tale capacità a quota 100 milioni di tonnellate.
Già nel recente passato il presidente Biden si era detto contrario all’operazione, affermando: “E’ fondamentale che U.S Steel resti un’azienda siderurgica americana, di proprietà e gestione nazionale”.