La NASA ha pubblicato un rapporto ufficiale, ovvero un “White Paper” che descrive un piano dettagliato riguardo gli aggiornamenti per le future missioni umane che passeranno dalla Luna a quella di Marte. Come si legge sul sito ufficiale dell’agenzia spaziale statunitense “Moon to Mars Architecture” della NASA definisce gli elementi necessari per la scoperta scientifica a lungo termine guidata dall’uomo nello spazio profondo”. “Stiamo progettando una tabella di marcia per l’esplorazione a lungo termine della superficie lunare, per i nostri primi passi sul Pianeta Rosso e oltre, lavorando con i nostri partner dell’industria, del mondo accademico e della comunità internazionale”.
Più nel dettaglio, nei documenti gli esperti fanno il punto della situazione sull’organizzazione riguardo la necessità e sulle modalità per spostare merci e risorse, utili sia per la sopravvivenza degli astronauti, che per le indagini scientifiche che dovranno condurre una volta atterrati sul suolo lunare. In particolare, dai documenti si evince che saranno utilizzati dei lander per la logistica e un habitat progettato ad hoc per i primi astronauti.
“Il lander consegnerà sulla superficie lunare articoli logistici, carichi scientifici e tecnologici, sistemi di comunicazione e altro ancora”, spiega la NASA. “L’habitat ospiterà gli astronauti sulla superficie lunare per estendere le dimensioni dell’equipaggio, l’autonomia e la durata delle missioni di esplorazione e consentire opportunità scientifiche con e senza equipaggio”, aggiunge l’agenzia.
Per quanto riguarda invece le missioni su Marte, i futuri equipaggi saranno sostenuti da impianti basati sulla fissione nucleare per la produzione di energia. Il piano esamina anche le sfide dell’atterraggio sul Pianeta Rosso e le considerazioni per le capacità di ingresso, discesa e atterraggio con equipaggio, e di quanti astronauti dovrà essere composto.
L’amministratore associato della NASA, Jim Free ha spiegato: “stiamo adottando un approccio metodico che ci consentirà di prendere le decisioni necessarie, comprendere le risorse e gli scambi tecnologici e assicurarci di ascoltare le opinioni di tutte le parti interessate”, ovvero l’industria statunitense, il mondo accademico, i partner internazionali e la forza lavoro della NASA”.