Un team di ricercatori del National Institute of Health statunitense hanno scoperto come alcune mutazioni genetiche siano in grado di bloccare il meccanismo di smaltimento del colesterolo cattivo Ldl determinando la formazione di placche aterosclerotiche che favoriscono le malattie cardiovascolari. La scoperta è stata resa possibile grazie all’impiego di un particolare software basato sull’intelligenza artificiale per l’analisi di criomicroscopia elettronica sviluppato dai vincitori del premio Nobel per la chimica 2024, Davide Baker, Damis Hassabis e John M. Jumper.
Come spiega Alan Remaley, tra gli autori principali dello studio, ”il colesterolo Ldl è uno dei principali fattori scatenanti delle malattie cardiovascolari che uccidono una persona ogni 33 secondi quindi, se vuoi conoscere il tuo nemico, devi sapere che aspetto ha”.
Più nel dettaglio, come si evince dallo studio pubblicato su Nature, il programma simula il processo di alcune mutazioni genetiche responsabili di aumentare i livelli di colesterolo Ldl. Grazie alla innovativa analisi di criomicroscopia elettronica creo E-M che permette di determinare la struttura tridimensionale di molecole complesse come le proteine con un livello di risoluzione quasi atomica, i ricercatori hanno potuto visualizzare in maniera dettagliata e senza precedenti, la proteina che compone la molecola di Ldl nel momento esatto in cui si lega al recettore Ldlr. Questo dovrebbe innescare un processo di smaltimento del colesterolo, ma in alcuni casi non avviene.
Lo studio, che si basa sulle mutazioni genetiche associate ai livelli di colesterolo è quindi rivolto soprattutto ai casi di ipercolesterolemia familiare ereditaria che espone chi ne è affetto a rischi elevati di ictus e infarto. Adesso, grazie a questi nuovi risultati, i ricercatori potranno sviluppare farmaci e terapie mirati per abbassare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue in pazienti affetti da malattie cardiovascolari dovute a cause genetiche.