Il neoeletto presidente Donald Trump, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei vaccini durante una recente intervista e ha aperto alla possibilità di ridurre i programmi di vaccinazione infantile. A influenzare questa posizione è stato Robert F. Kennedy Jr., noto per le sue posizioni controverse sull’argomento che “The Donald” ha scelto come possibile guida del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, HHS.
Trump, riallacciandosi a una teoria cara al politico ha infatti dichiarato che il tasso di autismo è “considerevolmente aumentato” e che esiste qualcosa che evidentemente lo causa, lasciando intendere che potrebbe rivedere le campagne immunitarie “se le ritenesse pericolose”. Nonostante la comunità scientifica abbia sempre smentito una correlazione fra la malattia e i preparati secondo Kennedy ci sarebbe un legame.
Il nesso fra autismo e vaccini trova origine in uno studio del 1998 pubblicato sulla rivista medica The Lancet, successivamente ritirato e smentito come fraudolento. Ricerche successive, tra cui una Meta-analisi 2014, su oltre 1,2 milioni di bambini, hanno confermato l’assenza di corrispondenza Tuttavia, le dichiarazioni di Trump rischiano di alimentare ulteriormente la disinformazione.
Kennedy, che ha presieduto la Children’s Health Defence, un’organizzazione nota per la sua posizione critica verso le profilassi, contesta l’etichetta di anti-vaccinista, pur avendo messo più volte in dubbio la sicurezza e l’efficacia delle campagne vaccinali. Se confermato alla guida dell’HHS, il politico supervisionerebbe i Centers for Disease Control and Prevention, l’agenzia nazionale per la salute pubblica degli Stati Uniti e il programma Vaccines for Children, che fornisce assistenza ai bambini che non hanno un’assicurazione sanitaria, due apparati chiave delle politiche sanitarie americane.
Gli esperti avvertono che un’eventuale riduzione delle immunizzazione potrebbe avere conseguenze devastanti. Scott Gottlieb, ex commissario della Food and Drug Administration, l’agenzia federale statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha sottolineato che tassi di vaccinazione più bassi potrebbero portare a focolai di malattie precedentemente debellate.
Trump in passato ha mostrato posizioni ambivalenti sui vaccini, definendoli “straordinari” seppure ne abbia suggerito una distribuzione dilazionata nel tempo per ridurre presunti rischi. Durante la campagna elettorale del 2016, aveva già accennato a una possibile revisione del calendario vaccinale. Oggi, le sue dichiarazioni sollevano interrogativi sul futuro, con molti timori per l’impatto che tali cambiamenti potrebbero avere sulla salute pubblica.