Roma si svela passo dopo passo, regalando ai visitatori la sua bellezza attraverso monumenti che intrecciano architettura, arte e memoria. Tra i luoghi più suggestivi spicca Piazza del Quirinale, che si apre maestosa davanti al Palazzo del Presidente della Repubblica.
Al centro della piazza, la Fontana dei Dioscuri cattura lo sguardo. Questo imponente gruppo scultoreo ritrovato fra le rovine dell’antica Roma (forse copia da un originale greco) rappresenta Castore e Polluce, i celebri gemelli della mitologia greca, che sembrano prendere vita mentre trattengono le redini dei loro cavalli. Nel XVIII secolo, la Fontana fu impreziosita da un obelisco in granito rosso proveniente dall’Egitto.

Affacciato sulla piazza, il Palazzo della Consulta, un tempo tribunale dello Stato Pontificio, oggi sede della Corte Costituzionale. Poco più in là, le Scuderie del Quirinale arricchiscono lo scenario architettonico. Originariamente costruite come rimessa per i cavalli papali, furono trasformate in autorimessa per le auto presidenziali e dal 1999 ospitano mostre di altissimo profilo culturale.
Tuttavia, il vero protagonista della piazza è il Palazzo del Quirinale, che il Presidente Carlo Azeglio Ciampi definì “la casa degli italiani”; il più bel palazzo di Roma, certamente quello con la vista più bella sulla città eterna, arroccato in cima al colle omonimo.
Le origini risalgono al tardo Cinquecento, quando Papa Gregorio XIII scelse il Colle del Quirinale come residenza estiva, attratto dal suo clima salubre. Nel XVII secolo il Palazzo divenne residenza stabile dei Papi, accogliendo nel tempo trenta Pontefici, quattro re di Casa Savoia e, dal 1948, i Presidenti della Repubblica.

La visita inizia osservando il monumentale portale che si affaccia sulla piazza, ornato dalle statue di San Pietro e San Paolo. Sopra di esso la Loggia delle Benedizioni, inaugurata il 2 giugno 1639 da Papa Urbano VIII.
Varcata la soglia, si giunge al Cortile d’Onore, una piazza porticata di forma rettangolare. Alzando lo sguardo, si scopre il Torrino, un elegante belvedere che offre la vista straordinaria sulla città.
I dettagli architettonici non smettono di sorprendere: sulla facciata del Torrino, un orologio con quadrante romano e una sola lancetta scandisce il tempo in cicli di sei ore. Poco più in basso, un mosaico raffigura la Madonna e il Bambino benedicente. In cima alla torre, tre bandiere raccontano il presente: il tricolore, l’Unione Europea e lo stendardo presidenziale, quest’ultimo ammainato quando il Presidente è assente da Roma; oltre alle bandiere degli ospiti.
La visita prosegue salendo lo Scalone d’Onore, un accesso privilegiato agli ambienti dedicati alla rappresentanza e al cerimoniale. Questa struttura a doppia rampa, autentico capolavoro architettonico, simboleggia accoglienza e solennità. Dalla sommità dello scalone si aprono le porte di due ambienti iconici: il Salone dei Corazzieri e il Salone delle Feste.

Entrare nel Salone dei Corazzieri è come sfogliare le pagine di un libro di storia italiana. Ogni dettaglio racconta un’epoca, un simbolo, un cambiamento, ripercorrendo le tre fasi storiche del nostro Paese: il papato, la monarchia e la Repubblica. Commissionata da Papa Paolo V, questa sala fu simbolo del potere ecclesiastico, dove il Pontefice riceveva sovrani, dignitari e ambasciatori. Il soffitto ligneo a cassettoni conserva, agli estremi, lo stemma del Papa – con aquila e drago – mentre al centro, dopo il 1870, fu inserito lo stemma crociato dei Savoia. A celebrare l’Unità d’Italia furono dipinti gli stemmi di quarantasei comuni della penisola, un omaggio ai nuovi equilibri del neonato Regno.
Ma i muri di questa sala non si limitano a celebrare l’Italia; sono un album di incontri lontani, racconti di diplomazia e scambi culturali. Tra le scene più suggestive spicca la raffigurazione della delegazione giapponese, una delle otto accolte da Paolo V nei primi anni del Seicento. Eppure, non tutto è solennità. C’è anche un aneddoto curioso nella storia del Salone: nel 1921 fu trasformato in un campo da tennis coperto. Questo episodio è tornato alla luce durante i restauri, quando dietro un portale fu ritrovata una vecchia pallina da tennis.

Dal salone dei Corazzieri si accede alla Cappella Paolina. Voluta da Paolo V come cappella ufficiale del Palazzo, la Paolina era destinata a ricoprire un ruolo simile a quello della Cappella Sistina. L’intento era ambizioso: creare una cappella con affreschi che potessero rivaleggiare con quelli di Michelangelo in Vaticano. Sebbene il desiderio sia rimasto incompiuto, la Paolina è stata il teatro di eventi storici di rilievo. Qui si sono svolti quattro conclavi e, nel 1930, le nozze tra Umberto II e la principessa Maria José del Belgio. Oggi ha trovato una nuova vocazione: ogni domenica ospita concerti gratuiti, trasformandosi in un luogo di incontro tra storia e contemporaneità.

Il Salone delle Feste è l’ambiente più solenne del Quirinale. Originariamente conosciuto come Sala Regia, dopo il 1616 fu destinato ai concistori pubblici. Con l’avvento dei Savoia, la sala subì una trasformazione che la rese il palcoscenico di sontuose serate di gala, utilizzata sia come sala da pranzo che da ballo. Due grandi specchi, strategicamente posizionati, amplificano la luce dei tre lampadari di cristallo, creando un effetto di riflessi che dona alla sala un’atmosfera luminosa e quasi magica. A dominare la scena è il soffitto, decorato con l’affresco “Il Trionfo dell’Italia”, un’allegoria che celebra l’Unità del Paese. Nel 1889, venne aggiunto un palco stabile per orchestra, collocato a metà parete, per ospitare i musicisti durante gli eventi.
Con la nascita della Repubblica, il Salone ha acquisito un importante ruolo istituzionale. Qui, i ministri prestano giuramento e si svolgono cerimonie ufficiali e pranzi di Stato.

L’attigua Sala degli Specchi prende il nome dai dieci specchi che decorano le pareti, amplificando la luminosità dell’ambiente. L’aspetto attuale risale al periodo sabaudo, quando venne impreziosita con decorazioni in stile rococò, assecondando il gusto della principessa Margherita. Il soffitto, ornato da un affresco che raffigura danzatori in un allegro girotondo, richiama l’atmosfera festosa e mondana tipica di un’epoca dedicata alle celebrazioni.
Lo Studio del Presidente, in origine parte dell’appartamento estivo pontificio, è un luogo di notevole rilevanza istituzionale. Alla fine del XIX secolo divenne lo studio di re Umberto I. Oggi riveste un ruolo cruciale, poiché vi si tengono le consultazioni presidenziali per la formazione del governo e gli incontri durante le visite di Stato.

Di grande rilievo è anche la Loggia d’Onore, dove i rappresentanti dei partiti, al termine delle consultazioni, rilasciano dichiarazioni alla stampa. È qui, inoltre, che il Presidente del Consiglio annuncia la composizione del governo.
Prima di lasciare il Palazzo, si percorre lo scenografico Scalone elicoidale, progettato da Ottaviano Mascherino. Questo capolavoro architettonico, caratterizzato da gradini a bassa pendenza per consentire l’accesso a cavallo agli appartamenti pontifici, è una delle opere più ammirate del Quirinale.

La visita si conclude con una sosta sulla Terrazza, da cui si apre un’altra vista mozzafiato su Roma. Lo sguardo spazia tra i tesori architettonici della città: la cupola di San Pietro e le numerose chiese che emergono tra i tetti. Sullo sfondo, Monte Mario e il Gianicolo, completano un panorama indimenticabile, capace di togliere il fiato e di lasciare un segno nel cuore del visitatore.
Per chi desidera prenotare una visita a Palazzo o assistere ai Concerti della domenica nella Cappella Paolina, si riportano le indicazioni utili:
https://palazzo.quirinale.it/visitapalazzo/prenota.html
https://palazzo.quirinale.it/concerti/concerti.html