Nel New Jersey, lungo una trafficata strada statale, sorge un inaspettato santuario: ad annunciarlo una maestosa statua di Buddha alta oltre 9 metri. Il Buddhist Vihara and Meditation Center, a Franklin Township, non è solo un punto di riferimento tra il verde, ma anche un simbolo di dialogo interreligioso e accoglienza spirituale.
Il monumento venne costruito circa un decennio fa sotto la guida di un monaco dello Sri Lanka, e riflette il sogno di unire persone di tutte le fedi. Oggi, buddisti, cristiani, induisti ma anche atei provenienti da ogni parte del mondo trovano in questo luogo pace e “la possibilità di connettersi con gli altri”, come spiega Daniel Choi, professore a Princeton e praticante.
La particolarità del centro non sta solo nella diversità di chi lo frequenta, ma anche nel suo carattere inclusivo: mentre molte strutture buddiste negli Stati Uniti sono private, qua le porte restano aperte, le persone vengono invitate a meditare, pregare o semplicemente godersi l’atmosfera.
Bandiere tibetane, un murale interreligioso e un giardino della pace creano un ambiente che celebra la varietà di tradizioni spirituali dello stato, uno fra i più religiosamente diversificati del Paese.
Per i vicini, molti dei quali avvicinati alla fede, la statua è ormai diventata un faro quotidiano. Allo stesso modo, Tulsi Majarjan, attivista nepalese, sottolinea come il tempio rifletta la crescita della diversità religiosa nella zona.
Nonostante l’area sia molto animata, la struttura attraverso la sua dislocazione, dimostra che la spiritualità può resistere anche nei luoghi più inaspettati.