La famiglia di un uomo californiano, morto in un terribile incidente mentre la sua Tesla era in modalità “Autopilot”, sta facendo causa alla casa automobilistica per le affermazioni dell’azienda e del suo amministratore delegato, Elon Musk, secondo cui la tecnologia di guida autonoma era stata perfezionata ed era pronta per la strada.
Genesis Giovanni Mendoza Martinez, 31 anni, è morto schiacciato al volante della Model S che aveva acquistato nella convinzione che potesse guidarsi da sola, secondo la causa intentata dai genitori, Eduardo e Maria, e da suo fratello Caleb, anch’egli gravemente ferito nell’incidente del 18 febbraio 2023.
L’azienda dell’uomo più ricco al mondo, dal suo canto, sostiene che il sinistro “può essere stato causato da atti e/o omissioni negligenti di Giovanni Mendoza”. L’avvocato Brett Schreiber, che rappresenta la famiglia, ha dichiarato a The Independent: “Questo è l’ennesimo esempio di come Tesla utilizzi le nostre strade pubbliche per effettuare ricerche e sviluppare la sua tecnologia di guida autonoma. Le lesioni subite dai primi soccorritori e la morte del signor Mendoza erano del tutto evitabili. Quel che è peggio è che Tesla sa che molti dei suoi modelli precedenti continuano a percorrere le nostre strade con questo stesso difetto”.
Nella sua denuncia, la famiglia Mendoza afferma che Giovanni, impiegato di banca, è stata una delle tante convinte dalle dichiarazioni pubbliche e dai post online di Musk. “Non solo era a conoscenza del fatto che la tecnologia stessa si chiamasse “Autopilot”, ma ha visto, sentito e/o letto molte delle affermazioni ingannevoli della società o di Musk su Twitter, sul blog ufficiale di Tesla o sui media”, si legge nella denuncia.
“Giovanni-affermano i familiari- ha creduto che tali affermazioni fossero vere e quindi ha creduto che la funzione ‘Autopilot’ con l’aggiornamento ‘guida autonoma completa’ fosse più sicura di un autista umano”.
La vittima aveva comprato la vettura nel 2021. Nel febbraio 2023, l’auto andò a schiantarsi contro un camion dei pompieri lungo la Interstate 680, in California. “Al momento della collisione, Giovanni non stava controllando il veicolo in questione, ma era invece seduto al posto di guida con la funzione ‘Autopilot’ attivata”, affermano i familiari, “i dati della Tesla stessa hanno mostrato che il veicolo era in ‘Autopilot’ già 12 minuti prima dell’incidente”.
La denuncia sostiene inoltre che il software della vettura è difettoso e non è in grado di distinguere i veicoli di emergenza dal traffico regolare.