La Casa Bianca ha annunciato mercoledì di aver raggiunto un accordo con Pechino per il rilascio di tre cittadini americani detenuti da anni in Cina. L’operazione ha visto il ritorno in patria di Mark Swidan, Kai Li e John Leung in cambio di un numero non precisato di cittadini cinesi detenuti negli USA.
Un portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale ha confermato la notizia con una dichiarazione ufficiale, aggiungendo che i tre “saranno presto riuniti con le loro famiglie per la prima volta dopo molti anni”.
L’accordo, frutto di intense trattative diplomatiche tra Washington e Pechino, segna un traguardo diplomatico per l’amministrazione Biden negli ultimi mesi di mandato. “Grazie agli sforzi di questa amministrazione e alla diplomazia con la Repubblica Popolare Cinese, tutti gli americani detenuti ingiustamente in Cina sono tornati a casa”, ha aggiunto il portavoce.
Il fotografo Mark Swidan era stato arrestato nel 2012 a Jiangmen, nella provincia meridionale di Guangdong, con l’accusa di traffico di droga. Nonostante si fosse più volte professato innocente, era stato condannato alla pena di morte (che avrebbe potuta essere eseguita già a partire dal prossimo anno), suscitando enormi proteste da parte di organizzazioni per i diritti umani e del Governo USA.
Kai Li, un uomo d’affari sino-americano attivo nel settore aerospaziale, era stato invece arrestato nel settembre 2016 all’aeroporto di Shanghai-Pudong con l’accusa di spionaggio dopo essersi recato in Asia in occasione del primo anniversario della morte della madre. La sua famiglia e il Governo di Washington hanno sempre sostenuto che le accuse fossero infondate e politicamente motivate. Fino a qualche giorno fa ha scontato la sua condanna a 10 anni nel penitenziario Qingpu di Shanghai.
Sia Swidan che Li erano stati designati dal Dipartimento di Stato come “detenuti ingiustamente”.
John Shing-Wan Leung, cittadino statunitense di 78 anni con permesso di soggiorno a Hong Kong, era stato arrestato nell’aprile 2021 a Suzhou, nei pressi di Shanghai, e condannato all’ergastolo da un tribunale cinese lo scorso maggio con l’accusa di spionaggio. Al momento dell’arresto, Leung figurava come presidente della sezione texana dell’Associazione per la promozione della riunificazione pacifica della Cina (APPRC), un’organizzazione legata al Partito Comunista Cinese che promuove la “politica di una sola Cina” e rifiuta l’indipendenza di Taiwan.