Per oltre 15 anni, l’urologo newyorkese Darius A. Paduch, ha approfittato della sua attività per molestare centinaia di ragazzi e uomini. Ieri, dopo essere stato accusato per aver abusato di 7 persone, tra cui 5 erano minorenni, l’uomo è stato condannato all’ergastolo.
Il dottor Paduch “è stato un predatore sessuale che ha sfruttato i pazienti in cerca di cure per problemi medici delicati”, ha dichiarato mercoledì Damian Williams, procuratore degli Stati Uniti a Manhattan, “Ha usato la sua posizione di rinomato urologo presso prestigiosi ospedali per aggredire sessualmente pazienti vulnerabili, compresi i bambini, per appagare i propri desideri sessuali”.
A maggio, una giuria lo ha dichiarato colpevole di cinque capi d’accusa per aver indotto un minore a praticare attività sessuali illecite e di sei capi d’accusa per aver indotto persone a viaggiare per praticare attività sessuali illecite. Il processo è durato solo due settimane.
Paduch è stato arrestato lo scorso aprile. Gli è stato impedito di esercitare la professione a New York: durante il processo ha sostenuto la sua innocenza. L’avvocato che lo rappresenta, Michael Baldassare, ha dichiarato mercoledì che “siamo fiduciosi che un giorno sarà vendicato”.
Durante la sua carriera, il 57enne ha lavorato in ospedali come il NewYork-Presbyterian Hospital, il Weill-Cornell Medical Center di Manhattan e il Northwell Health di Long Island. Secondo i pubblici ministeri, ha usato la sua posizione in ospedali importanti “per far credere alle vittime che gli abusi sessuali che infliggeva loro erano necessari e appropriati dal punto di vista medico”.
In alcuni casi, gli abusi sono continuati per diversi anni, poiché il dottore ha chiesto ai pazienti di tornare per gli appuntamenti di controllo. Nel corso di queste visite, Paduch chiedeva ai pazienti di masturbarsi davanti a lui, talvolta palpeggiandoli o mostrando loro materiale pornografico. Le vittime del medico hanno inoltre citato in giudizio le strutture sanitarie per le quali lavorava, chiedendo di essere risarcite per le violenze subite.
“La decisione di mercoledì chiude un capitolo importante per questi sopravvissuti”, ha dichiarato Mallory Allen, avvocato di uno studio che rappresenta 140 ex pazienti, “Anche se nessuna sentenza potrà mai cancellare il dolore e la sofferenza che hanno dovuto sopportare”.