Sarà il miliardario Howard Lutnick, figura di spicco di Wall Street, il prossimo segretario al Commercio degli Stati Uniti. La nomina è stata annunciata martedì dal presidente-eletto Donald Trump, che ha specificato che Lutnick avrà anche “responsabilità diretta aggiuntiva” sull’Ufficio del Rappresentante per il Commercio (USTR).
Il CEO di Cantor Fitzgerald è chiamato a fare da perno della strategia MAGA di rilancio dell’industria USA attraverso incentivi e dazi contro i Paesi concorrenti. Agli addetti ai lavori sono dopotutto ben note le simpatie di Lutnick per le politiche aggressive del neo-presidente, specialmente nei confronti della Cina, il cui export è finito nel mirino dell’amministrazione Trump, che chiede dazi fino al 60% per i prodotti di Pechino.
Nato a Jericho, cittadina situata a nord di Long Island, Lutnick è specializzato nei settori della finanza e dell’immobiliare e ha una ricchezza personale stimata di 1,5 miliardi di dollari.
Lo scorso settembre, in un’intervista alla CNBC, aveva sintetizzato così il suo approccio ai dazi: “Dovremmo imporre tariffe su ciò che produciamo e non su ciò che non produciamo”. Il miliardario newyorkese si è detto inoltre a favore di snellire la burocrazia, incentivare la produzione di energia, estendere i tagli fiscali e abbassare l’aliquota dell’imposta sulle società.
Ben note sono anche le connessioni con il mondo delle criptovalute, e in particolare Tether, il cui valore è legato al dollaro statunitense ma che è finita recentemente sotto inchiesta da parte del Dipartimento del Tesoro per presunta facilitazione di attività finanziarie illegali.
Lutnick è stato anche al centro delle relazioni tra Wall Street e la Cina. Cantor Fitzgerald ha gestito, ad esempio, l’offerta pubblica iniziale del gruppo biotech cinese Adlai Nortye, la prima a seguire le nuove normative imposte da Pechino per la quotazione all’estero.
Con circa 47.000 dipendenti, il Dipartimento del Commercio svolge funzioni che spaziano dal censimento nazionale alle previsioni meteo, fino al controllo degli investimenti. Negli ultimi anni, sia l’amministrazione Trump che quella Biden hanno utilizzato il ministero per frenare l’accesso del Dragone a tecnologie avanzate, in particolare semiconduttori e apparecchiature per la loro produzion, imponendo severi controlli sulle esportazioni di chip di ultima generazione, fondamentali per applicazioni nell’intelligenza artificiale, e sanzioni contro aziende come Huawei e Semiconductor Manufacturing International.
“Howard è un leader di successo e un amico di lunga data. Insieme, faremo grandi cose per riportare l’America alla sua grandezza,” ha dichiarato Trump.