Vota come mangi, ovvero, se ti nutri di avocado a caro prezzo è più probabile che tu voti democratico. Dave Wasserman, redattore senior del Cook Political Report, rivela che Trump ha vinto il 74% delle contee degli Stati Uniti con un Cracker Barrel, e solo il 22% delle contee con un Whole Foods. Cracker Barrel è una catena di ristoranti e negozi alimentari di gusto tradizionale, popolare in aree rurali e suburbane. Whole Foods Market è una catena di supermercati specializzata in prodotti biologici, naturali, e internazionali, che si rivolge principalmente a consumatori urbani e attenti alla salute.
Wasserman lo scrive su X, segnalando però che Trump è anche il primo vincitore da oltre trent’anni a “ridurre” il gap: ancora nel 2020 Biden conquistò l’85% delle contee con un Whole Foods e il 31% di quelle con un Cracker Barrel.
Il commentatore del Cook Political Report si era già occupato dell’argomento nella corsa elettorale del 2020 in un articolo in cui suggeriva che per vincere i democratici dovevano “uscire dalla bolla Whole Foods”, e che il problema insomma non era ideologico ma culturale; profezia più vera che mai in questo 2024. All’epoca Wasserman stava seguendo la campagna di Elizabeth Warren e scriveva che i selfie della ‘pasionaria’ del partito democratico erano tutti “a meno di un miglio di distanza da un Whole Foods Market, un Lululemon Athletica o un Urban Outfitters”, tutte catene di alto profilo popolari con i millennial cittadini e con i benestanti dei sobborghi, in quartieri prevalentemente democratici. Ma all’epoca, scriveva, “solo il 34% degli elettori, e il 29% degli elettori negli Stati in bilico, vive a meno di 5 miglia di distanza di almeno uno di questi negozi di alto profilo”.
Il declino nei voti democratici dunque è anche questione di censo o di percezione del censo e del gap culturale fra raffinatezza e rozzezza, privilegio e vita dura. “Negli anni Novanta, milioni di elettori di classe media in provincia votarono democratico, in parte perché consideravano i Repubblicani come il partito dei ricchi e dei “Bible thumpers”, gli adoratori della Bibbia, che volevano imporre a tutti i loro valori morali. Oggi” scriveva Wasserman nel 2020, “molti di quegli stessi elettori potrebbero pensare di avere anche meno in comune con i laureati in materie umanistiche disposti a pagare 14 dollari per mezzo litro di olio di avocado, 59 dollari per una maglietta in cotone riciclato o 1.449 dollari per uno smartphone”.
I prezzi dal 2020 sono anche aumentati. Donald Trump – miliardario con a fianco Elon Musk, l’uomo forse più ricco del mondo – ha convinto gli elettori meno abbienti che sta dalla loro parte.