Domenica, il presidente eletto Donald Trump ha scelto Brendan Carr come capo della Federal Communications Commission. Il quarantacinquenne repubblicano, che fa già parte di questa commissione, è un critico dichiarato delle Big Tech come Apple, Meta, Microsoft e Google, e nel recente passato aveva già annunciato di voler deregolamentare il settore e di voler perseguire le reti televisivi per la loro “parzialità politica”.
Il compito di Carr sarebbe quello di dare una scossa a un’agenzia che concede licenze per radio e TV, regola i costi telefonici e promuove la diffusione di Internet a casa. Prima delle elezioni, Trump aveva dichiarato di volere che l’agenzia togliesse le licenze a emittenti come la NBC e la CBS per la loro “copertura sleale”.
Dal canto suo, invece, il 45 enne è stato l’autore di un capitolo del Project 2025, il piano conservatore dal quale lo stesso tycoon ha poi preso le distanze, con il quale ha avanzato l’idea secondo cui la commissione dovrebbe regolamentare i colossi delle Big Tech. “Il cartello della censura deve essere smantellato”, ha inoltre dichiarato Carr la scorsa settimana in un post su X.
Secondo gli analisti delle telecomunicazioni, il 45enne potrebbe rimodellare drasticamente l’agenzia indipendente, ampliandone il mandato e facendone un’arma politica per la destra. Gli esperti prevedono che Carr metterà alla prova i limiti legali del potere dell’agenzia, spingendosi a supervisionare aziende come Meta e Google e dando quindi vita a una feroce battaglia con la Silicon Valley. Tuttavia, le posizioni del nuovo leader della Federal Communication Commission sembrano non preoccupare il tycoon, anzi.

Con un post rilasciato sui suoi canali social, il presidente eletto ha affermato: “Carr è un guerriero per la libertà di parola e si è battuto contro le leggi regolatrici che hanno soffocato le libertà degli americani e frenato la nostra economia”.
Tuttavia, come spiega il NY Times, Carr non avrà libertà di manovra per apportare le modifiche agognate. La Federal Trade Commission e il Dipartimento di Giustizia hanno assunto il ruolo più importante nella regolamentazione del settore tecnologico, principalmente attraverso azioni legali antitrust e la vigilanza sulle violazioni delle leggi a tutela dei consumatori.
Il Congresso, inoltre, supervisiona il bilancio della F.C.C. e, secondo gli esperti legali, sarebbe probabilmente necessaria una nuova legislazione per espandere la supervisione normativa dell’agenzia su aziende come Google e Meta. Alla F.C.C. è inoltre vietato di punire le emittenti televisive e radiofoniche per le decisioni editoriali, ad eccezione dell’uso di oscenità e delle violazioni delle norme sulla televisione per bambini.
Al contempo, secondo gli esperti il 45enne potrebbe usare l’agenzia per fare pressioni sulle aziende. Dopo le elezioni, lo stesso Carr ha affermato: “Quando la transizione sarà completata, la FCC avrà un ruolo importante da svolgere nel controllare le Big Tech, nel garantire che le emittenti operino nell’interesse pubblico e nel liberare la crescita economica, promuovendo al contempo i nostri interessi di sicurezza nazionale e sostenendo le forze dell’ordine”.