Negli Usa alcune persone scelgono di sottoporsi alla procedura chirurgica che consente loro di cambiare il colore dell’iride per motivi puramente estetici. Esse affermano di voler fare questo cambiamento per apparire migliori e sentirsi più sicuri di sé con le motivazioni più disparate e personali. Per citare un esempio, nel caso riportato dal Wall Street Journal un giovane del New Jersey si è sottoposto alla procedura che ha cambiato il colore di uno dei suoi occhi marroni in blu, perchè voleva averli uguali a quelli del suo amato husky siberiano.
La procedura, nota come cheratopigmentazione o chirurgia corneale dura circa mezz’ora e ha un risultato immediato. Eppure, alcuni medici sostengono che può essere pericolosa e non deve essere presa alla leggera. Il Dottor Alexander Movshovich, un oftalmologo certificato che ha lo studio a Midtown Manhattan è tra i pochi chirurghi negli Stati Uniti che offre il servizio di cheratopigmentazione per motivi non medici e ha già trattato con successo circa 15 pazienti. La tariffa per l’intervento praticato da Movshovich è di 12.000 dollari.
Secondo Quillermo Amescua, professore di oftalmologia presso l’Università di Miami, questa procedura non dovrebbe essere utilizzata su persone che hanno occhi sani ma solo per correggere patologie oftalmiche che comportano la depigmentazione dell’iride. Egli afferma a proposito dei chirurghi che la praticano per motivi estetici e per i pazienti: “stanno correndo un rischio. La cheratopigmentazione estetica comporta seri rischi di perdita della vista e altre complicazioni, tra cui ipersensibilità alla luce e infezioni batteriche o fungine”. Il modo più sicuro per schiarire l’aspetto degli occhi è con lenti a contatto graduate, sottolinea l’esperto.
Nel dettaglio, la procedura prevede che Il medico applichi colliri anestetici topici sull’iride, poi Il laser crea una sorta di “tunnel” nella cornea all’interno del quale, mediante uno strumento speciale, viene distribuita una specifica miscela di pigmento.
Nel frattempo, come segnala il Wall Street Journal, in uno studio del 2021 pubblicato sulla rivista Cornea, dodici pazienti su 40 sottoposti a cheratopigmentazione cosmetica, lamentavano una temporanea ipersensibilità alla luce. Cinque persone hanno affermato che i pigmenti erano sbiaditi o addirittura avevano cambiato colore.
Tuttavia, Il Dott. Brian Boxer Wachle, specialista della cornea che esegue la cheratopigmentazione cosmetica a Los Angeles dall’inizio del 2024, ha affermato che non sono stati pubblicati rapporti che dimostrano effettivamente che la cheratopigmentazione cosmetica causi sempre infezioni. Non ci sono inoltre segnalazioni, ha affermato, di perdita di visione nelle persone che si sono sottoposte al trattamento. Inoltre, i benefici potrebbero superare i rischi per i pazienti con cornee malate, ma non ci sono abbastanza dati per confermare definitivamente queste ipotesi, secondo l’esperto.