Gli immigrati haitiani di Springfiled, almeno secondo il quotidiano britannico The Guardian, avrebbero talmente paura del neoeletto presidente Donald Trump e delle sue politiche che starebbero scappando dalla piccola città dell’Ohio.
Le minacce del tycoon di porre fine allo Status di Protezione Temporanea TPS, che consente a oltre 300.000 cittadini del paese caraibico di vivere e lavorare legalmente negli Stati Uniti, hanno seminato il panico nella comunità.
Alcuni leader locali, come Jacob Payen dell’organizzazione no-profit per i diritti Haitian Community Alliance, confermano che molti residenti sarebbero in procinto di andarsene. Molte famiglie risultano già trasferite in stati come New Jersey e Massachusetts, mentre altre valutano un ritorno in Brasile, dove avevano trovato temporaneo asilo prima di arrivare negli USA.
I timori, per questa popolazione che vaga senza pace per sfuggire dalla grave crisi umanitaria e dalla violenza delle gang, sono stati aggravati da episodi come le recenti dichiarazioni di uno sceriffo di Sidney, una località vicina, che avrebbe ordinato di arrestare i rifugiati per verificare la loro legalità.
La situazione a Springfield è inoltre peggiorata anche a causa delle tensioni sociali e delle diffamazioni pubbliche. Durante un dibattito presidenziale, “The Donald” aveva accusato, senza avere alcuna prova, che gli immigrati haitiani “mangiavano animali domestici”. Da allora, la comunità è stata oggetto da parte di gruppi neonazisti di minacce e atti intimidatori.
Negli ultimi anni, i rifugiati avevano contribuito al rilancio economico della cittadina, grazie al lavoro nelle fabbriche locali e attraverso l’apertura di attività commerciali. Payen ha sottolineato che l’eventuale partenza degli immigrati avrebbe conseguenti ripercussioni sull’economia, con la perdita di migliaia di dollari in tasse e consumi.
Il TPS, introdotto nel 1990, garantisce protezione temporanea a persone provenienti da paesi colpiti da conflitti o disastri naturali. Sebbene per gli haitiani sia stato rinnovato fino al 2026, la nomina di Kristi Noem, sostenitrice di politiche migratorie rigide, a segretaria della sicurezza interna ha riacceso i timori di una revoca anticipata.
Secondo l’avvocata Katie Kersh, tuttavia, un’eventuale interruzione del TPS non avrebbe effetti immediati. Le leggi attuali consentono ai rifugiati di ottenere un’udienza in tribunale e un processo che potrebbe richiedere anni.
Tuttavia, a Springfield sono diversi gli haitiani che hanno espresso disillusione nei confronti del Partito Democratico e accusato i Clinton di aver gestito male gli aiuti alla loro terra dopo il devastante terremoto del 2010.