Un’altra nomina controversa nella futura amministrazione Trump. Il presidente eletto ha annunciato che a capo del Dipartimento dell’Energia arriverà Chris Wright, magnate del petrolio e del gas, strenuo difensore dell’uso dei combustibili fossili e del ‘fracking’ (la tecnica di fratturazione della roccia per facilitare le estrazioni tramite la pressione di un fluido), nonché finanziatore del partito repubblicano.
Se ci fossero stati dubbi sulle intenzioni del neopresidente nei confronti dell’approccio al cambiamento climatico, l’annuncio li ha fugati. Wright è il fondatore e amministratore delegato di Liberty Energy, un’azienda di servizi petroliferi con sede a Denver, in Colorado. Facile prevedere che – se sarà confermato dal Senato – sosterrà le intenzioni del presidente eletto per massimizzare la produzione di petrolio e gas e per cercare di incrementare la produzione di energia elettrica.
Wright era già stato annunciato dal Financial Times come il più probabile candidato per il Dipartimento. Certamente condivide l’opposizione di Trump alla cooperazione globale nella lotta al cambiamento climatico. Il CEO di Liberty Energy ha definito gli attivisti del cambiamento climatico “allarmisti” e ha paragonato gli sforzi dei democratici per combattere il riscaldamento globale al comunismo di stampo sovietico. “Non c’è nessuna crisi climatica e non siamo nemmeno nel bel mezzo di una transizione energetica”, dichiarava in un video pubblicato sul suo profilo LinkedIn lo scorso anno.
Chris Wright ha studiato al Massachusetts Institute for Technology e alla University of California a Berkeley. Nel 1992 fondò Pinnacle Technologies, un’azienda che si occupa di produzione commerciale di gas di scisto. Ne è stato amministratore delegato fino al 2006. È stato anche presidente di Stroud Energy, un’altra società impegnata nella produzione di gas di scisto, prima di venderla nel 2006. Nel 2011, ha fondato Liberty Energy. Secondo il Wall Street Journal, a febbraio 2023 la società era valutata 2,8 miliardi di dollari.
È anche membro del Consiglio di amministrazione di Oklo Inc, compagnia di tecnologia nucleare. Trump ha anche annunciato che Wright sarà nel National Energy Council, organo nuovo di zecca che sarà guidato dal governatore del North Dakota Doug Burgum, già scelto come segretario agli Interni. Il Consiglio dovrebbe essere un organo trasversale a tutte le agenzie governative coinvolte nella produzione, autorizzazione, distribuzione, regolazione e trasporto dell’energia.
Chris Wright non ha alcuna esperienza politica, ma ha scritto molto sulla necessità di aumentare la produzione di combustibili fossili per sollevare le persone dalla povertà. Si descrive come un nerd della tecnologia, e nel 2019 aveva fatto scalpore bevendo in un video diffuso sui social – e organizzato un po’ come un programma di cucina – il fluido per la fratturazione, per dimostrare che non è pericoloso.
La produzione di petrolio degli Stati Uniti ha raggiunto il livello più alto mai prodotto da un Paese sotto Biden, e non si sa quanto Wright e l’amministrazione entrante possano incrementarla. La maggior parte delle decisioni sulle trivellazioni sono prese da compagnie private che lavorano su terreni non di proprietà del governo federale.
Il Dipartimento dell’Energia gestisce la diplomazia energetica degli Stati Uniti, amministra la Riserva Strategica di Petrolio – che Trump ha dichiarato di voler ricostituire – e gestisce programmi di sovvenzioni e prestiti per far progredire le tecnologie energetiche, come il Loan Programs Office.
Il segretario all’Energia inoltre sovrintende al complesso di armi nucleari statunitensi, allo smaltimento delle scorie nucleari e a 17 laboratori nazionali.
Se confermato dal Senato, Wright sostituirà Jennifer Granholm, sostenitrice dei veicoli elettrici e delle fonti energetiche emergenti, come l’energia geotermica, e dell’energia eolica, solare e nucleare a zero emissioni.
La domanda di energia elettrica negli Stati Uniti sta aumentando per la prima volta da vent’anni, grazie alla crescita dell’intelligenza artificiale, dei veicoli elettrici e delle criptovalute.
Trump ha anche annunciato di aver scelto uno dei suoi avvocati personali, Will Scharf, come segretario dello staff della Casa Bianca. Scharf è un ex procuratore federale che ha fatto parte del team legale di Trump nel tentativo riuscito di ottenere dalla Corte suprema federale una sostanziale immunità per gli atti compiuti dal presidente nell’esercizio del suo mandato. Scrivendo su Twitter il giorno dopo l’elezione di Trump, Scharf ha salutato la notizia che Jack Smith, il consulente speciale che ha incriminato l’ex presidente per il suo tentativo di sovvertire le elezioni del 2020, stava chiudendo il caso Trump e aveva intenzione di dimettersi con le parole “Bye Jack”.