Un “match” noioso, che non fa altro che alimentare le perplessità su ciò che è diventata la boxe oggi, si è concluso nell’unico modo possibile, con la vittoria del giovane sfidante sull’anziano maestro. Jake Paul, 27 anni, ha battuto Mike Tyson, 58, ai punti (80-72, 79-73 e 79-73), aggiudicandosi il main event del mega evento di Arlington, Texas.
L’incontro è finito dopo 8 riprese, dalla durata di 2 minuti ciascuna, un regolamento alternativo applicato a causa dell’età di Iron Mike. Il pugile newyorkese, il più giovane della storia ad aggiudicarsi il titolo di campione del mondo dei pesi massimi nel 1986, è partito subito forte, andando a caccia dell’avversario, ma senza mai metterlo in difficoltà.
Paul ha iniziato ad indirizzare il match dalla sua parte nel terzo round, quando ha colpito Iron Mike al volto con un paio di ganci alquanto “morbidi”. Un leitmotiv che sostanzialmente è andato avanti fino all’ultimo secondo dell’ultimo round, al termine del quale, con una decisione unanime da parte dei giudici, la star del web è stato decretato vincitore.
Il New York Times ha liquidato l’incontro-evento con due parole, definendolo “Lento e noioso”. In effetti, risulterebbe alquanto difficile aggiungere altro, soprattutto per quanto si è visto sul ring. Delusi anche gli 80.00 spettatori del mastodontico AT&T Stadium, tra i quali vi erano celebrità del calibro di Shaquille O’Neal, Charlize Therone e Sugar Ray Leonard. Per dare un’idea esaustiva sullo spettacolo della notte, basti pensare che molti dei presenti hanno lasciato l’impianto texano ancor prima che il verdetto dei giudici venisse annunciato.

I mesi che hanno preceduto l’incontro, trasmesso in diretta su Netflix, erano stati contraddistinti da un hype quasi ingiustificato viste le premesse La scorsa estate, il match era stato addirittura rinviato a causa dei problemi di salute di Iron Mike, che alla soglia dei 60 anni proprio non vuole saperne di appendere i guantoni al chiodo.
Sia chiaro: qualsiasi risultato dovesse conseguire l’eroe di Brownsville nei prossimi mesi sul ring, qualora tornasse realmente a boxare, non scalfirà in alcun modo il ricordo di chi lo ha visto combattere negli anni d’oro. Quelle immagini, quegli incontri, fanno parte della storia dello sport, e lì resteranno per sempre.
Al contempo, però, è evidente che Padre Tempo abbia ormai bussato alla porta di casa Tyson. Il campionissimo ha infatti “resistito” per tutti gli 8 round, assicurandosi il premio di 20 milioni di dollari, ma ha piazzato soltanto 18 colpi.
Sono 40, invece, i milioni di verdoni conquistati da Paul per aver battuto il figlio prediletto di Brownsville. Ma a finire KO, in realtà, è stata ancora una volta la boxe, mortificata in mondovisione.
In termini di botteghino, nemmeno a dirlo, l’evento ha fatto registrare numeri stratosferici, con un incasso da $18 milioni. Sono stati oltre 25 milioni, invece, i telespettatori che, nonostante le difficoltà tecniche riscontrate nella notte, hanno seguito l’incontro su Netflix.