Elon Musk ha deciso di intensificare la sua battaglia legale contro OpenAI, fondatore di ChatGPT, e Microsoft, accusando le due aziende di aver cospirato per eliminare la concorrenza nel tentativo di dominare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
L’aggressione legale di Musk arriva, mentre il miliardario consolida il suo ruolo di stretto consigliere del presidente eletto Donald Trump.
In una serie di documenti legali depositati giovedì sera, in un tribunale di San Francisco, Musk ha chiamato in causa l’Antitrust, accusando il CEO di OpenAI Sam Altman di aver spinto OpenAI verso “una fusione di fatto” con Microsoft. La notizia arriva mentre il miliardario consolida il suo ruolo di stretto consigliere – nonchè zar dell’ “efficientamento” della pubblica spesa – del presidente eletto Donald Trump.
Musk chiama in causa anche Microsoft, partner strategico di OpenAI, e Reid Hoffman, membro del consiglio di amministrazione della multinazionale e in passato parte del board di OpenAI. Musk denuncia uno scambio di informazioni sensibili tra OpenAI e Microsoft, reso possibile dai legami stretti tra le due aziende. Microsoft, che ha investito oltre 13 miliardi di dollari in OpenAI, è accusata di aver favorito una posizione dominante nel mercato dell’AI, collaborando con OpenAI per eliminare i concorrenti. Reid Hoffman, cofondatore di LinkedIn e membro del consiglio di amministrazione di Microsoft, è accusato di conflitto d’interessi per aver ricoperto contemporaneamente ruoli chiave in entrambe le organizzazioni. Questa doppia appartenenza (sia di Hoffman che di Dee Templeton, un vicepresidente di Microsoft), avrebbe violato le leggi antitrust statunitensi, permettendo appunto uno scambio di informazioni strategiche tra le due aziende.
Questa è la seconda causa aperta dal fondatore di Tesla contro OpenAI. In febbraio, nell’altra disputa, Musk aveva accusato Altman di aver violato l’accordo fondativo della società di intelligenza artificiale, dando priorità al profitto rispetto ai benefici per l’umanità. In giugno aveva presentato poi un’altra denuncia per pratiche commerciali sleali e di manipolazione.
OpenAI è governata da un consiglio no profit, ma ha avviato il processo di conversione in una società for profit.
Elon Musk è entrato nel settore dell’intelligenza artificiale con la sua Neuralink, la start-up specializzata in neurotecnologia. Non a caso, questa nuova causa vede figurare come parte lesa anche Shivon Zilis. Ora dirigente di Neuralink, Zilis è anche madre di tre dei numerosi figli di Musk, e avrebbe lasciato OpenAI lo scorso anno proprio per le divergenze sui valori fondanti di OpenAi. Era membro del consiglio di amministrazione, e aveva sollevato più volte dubbi sulle pratiche dell’organizzazione.