Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bolzano in collaborazione con il Politecnico di Zurigo ha messo a punto un innovativo robot microscopico, flessibile e capace di muoversi in completa autonomia all’interno del corpo umano.
L’obiettivo di questa tecnologia è quello di potere essere utilizzata in ambito medico per rilasciare farmaci a livello locale, compiere mini-biopsie o fungere da endoscopio. Inoltre, nell’industria meccanica potrebbe essere impiegata per ispezionare spazi complessi e difficili da raggiungere di macchinari, turbine e motori.
I micro-robot sono stati progettati per essere biocompatibili, riconfigurabili, in grado di rispondere a stimoli ambientali, elaborare informazioni e comunicare in modalità wireless. Questi infatti rispondono ai campi magnetici grazie ai quali vengono indirizzati a compiere il movimento. Ciò avviene grazie a sensori di pochi nanometri che gli ingegneri hanno integrato al loro interno.
“Per realizzare componenti elettronici così piccoli abbiamo sviluppato una tecnologia specializzata per realizzare elettronica ad alte prestazioni basata su semiconduttori ossidici”, spiega Niko Münzenrieder, a capo del laboratorio di Elettronica Flessibile all’ Università di Bolzano e alla guida della ricerca. “Queste innovazioni consentono ai robot di percepire l’ambiente circostante e comunicare, avvicinandoci sempre di più alla realizzazione potenziale dei micro robot nelle applicazioni mediche”, conclude.
Ma c’è di più: Se utilizzati in campo medico, una volta finito il loro lavoro possono essere lasciati all’interno del corpo umano a dissolversi attraverso i liquidi poiché sono anche biodegradabili.
In un momento in cui l’ombra dei dazi di Trump potrebbe presto farsi sentire sull’economia europea e, secondo gli esperti, in maniera particolare per il settore Made in Italy, un progetto come questo sviluppato e realizzato sul territorio, potrebbe avere un impatto positivo sull’economia del paese. In campagna elettorale, Donald Trump ha promesso tariffe fino al 20% su tutte le importazioni europee se fosse stato rieletto. A livello europeo oltretutto, i settori più colpiti dai dazi sarebbero i macchinari legati anche al campo dell’industria elettronica, gli autoveicoli e i prodotti chimici, che insieme nel 2023 hanno rappresentato il 68% dell’export Ue verso gli Stati Uniti.