Un aereo della Spirit Airlines proveniente dalla Florida è stato bersaglio di colpi d’arma da fuoco mentre si preparava a atterrare nella capitale haitiana, Port-au-Prince. La Federal Aviation Administration ha riferito che, a seguito dell’incidente, il volo è stato dirottato verso Santiago, nella vicina Repubblica Dominicana. Durante l’attacco, un membro dell’equipaggio ha riportato lievi ferite a causa dei detriti sollevati.
Per ragioni di sicurezza, anche altri due voli diretti all’aeroporto Toussaint Louverture sono stati deviati, e la struttura è stata temporaneamente chiusa.
L’Airbus A320, era decollato dall’aeroporto internazionale di Fort Lauderdale-Hollywood e secondo quanto riportato dai dati di monitoraggio di Flightradar24, un servizio svedese che mostra i tracciamenti, l’aereo si trovava a circa due metri dal suolo quando ha rapidamente cambiato la sua destinazione. La compagnia ha confermato che a bordo vi erano 48 passeggeri e che, durante la successiva ispezione, sono stati rilevati danni coerenti con gli spari.
Intanto, l’ambasciata degli Stati Uniti a Port-au-Prince ha diffuso un avviso di sicurezza, nel quale sottolinea che gruppi armati stanno tentando di bloccare gli spostamenti e che utilizzano mezzi violenti per ostacolare il traffico sia su strade, porti e scali. Ha inoltre esortato i viaggiatori a considerare attentamente i rischi per l’incolumità prima di recarsi nel paese caraibico.
In attesa di ulteriori verifiche sono quindi stati sospesi tutti i trasferimenti verso Port-au-Prince e Cap-Haïtien e anche altre compagnie, come American Airlines hanno deciso di interrompere i servizi. JetBlue, ha prolungato l’interdizione fino al 2 dicembre dopo aver rilevato che anche uno dei suoi aerei era stato colpito da un proiettile durante la tratta da Port-au-Prince a New York, danno identificato solo dopo l’arrivo all’aeroporto JFK.
Intanto ieri, Alix Didier Fils-Aimé, che succede a Garry Conille, costretto a dimettersi solo dopo cinque mesi, ha giurato come nuovo primo ministro, con l’obiettivo di ripristinare ordine e stabilità. La popolazione haitiana vive ormai in condizioni drammatiche, segnate da quotidiani abusi. Secondo un recente rapporto dell’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, nel 2024 sarebbero già state uccise oltre 3.600 persone.