La drammatica morte di Liam Payne, ex membro della band One Direction, avvenuta lo scorso 16 ottobre a Buenos Aires ha portato all’incriminazione di tre persone con accuse legate alla somministrazione di sostanze stupefacenti e omissione di soccorso. Secondo quanto dichiarato dai pubblici ministeri, dai test tossicologici emerge che nel corpo del cantante sono state rilevate tracce di alcol, cocaina e un antidepressivo soggetto a prescrizione medica.
La pop star britannica, ospite di un hotel nel quartiere Palermo, era caduta da un balcone situato al terzo piano della struttura. Alcuni testimoni hanno riferito di aver sentito forti rumori, porte che sbattevano, poco prima che un grido squarciasse il silenzio.
Il personale dell’albergo aveva già allertato le autorità segnalando l’ospite “sopraffatto da droghe e alcol”, intento a distruggere la stanza in cui alloggiava. Il corpo di Payne è stato successivamente rinvenuto nel cortile interno dell’hotel Casa Sur.
La polizia, giunta sul luogo, non ha potuto far altro che constatare il decesso causato da una “grave ferita alla base del cranio”. L’autopsia ha poi confermato che la causa della morte è da ricondursi a “traumi multipli” ed “emorragie interne ed esterne” derivanti dall’impatto con il suolo.
In base a quanto emerso, fra i fermati, uno di loro avrebbe visitato regolarmente il musicista durante la trasferta sudamericana di due settimane. Le accuse a cui dovrà rispondere, sono riconducibili a “abbandono e mancato aiuto”, un reato che prevede pene da cinque a quindici anni di reclusione.
Anche un dipendente dell’hotel è coinvolto nella vicenda, reo di aver fornito cocaina all’artista, mentre un terzo individuo è stato incriminato per una fornitura di stupefacenti consegnata due giorni prima del tragico avvenimento.
Per approfondire le indagini e avere un quadro migliore sulla vicenda, le autorità hanno interrogato decine di persone e condotto perquisizioni in nove abitazioni nell’area di Buenos Aires, oltre a aver sequestrato vari dispositivi elettronici e analizzato circa 800 ore di riprese video.
I pubblici ministeri hanno escluso l’ipotesi di suicidio: “La mancanza di riflessi di autoconservazione durante la caduta”, scrivono in una dichiarazione, “unita ai dati rilevati sul consumo di sostanze, ci porta a concludere che Payne non fosse pienamente cosciente o fosse in uno stato di grave riduzione della lucidità al momento della caduta”. Viene anche escluso il coinvolgimento fisico di altri soggetti.
Dopo l’inaspettata notizia, il padre di Payne, Geoff, ha raggiunto la capitale argentina, per recarsi al cimitero britannico dove erano stati temporaneamente conservati i resti del figlio, e ringraziare i numerosi fan. Nei giorni scorsi, il corpo di Payne è stato riportato nel Regno Unito per il commiato finale.
Nato a Wolverhampton, Inghilterra, il 31enne era entrato a far parte degli One Direction dopo il reality show britannico The X Factor. La band, diventata una delle più celebri al mondo, ha venduto oltre 70 milioni di dischi prima della pausa intrapresa nel 2016. Negli anni successivi, il cantante aveva apertamente parlato delle difficoltà legate alla sua salute mentale e aveva confessato di aver iniziato a fare uso di farmaci per l’epilessia in modo da regolare gli sbalzi d’umore vissuti nel periodo di massima popolarità.