Nelle ultime settimane, il consiglio scolastico di Edison, una cittadina del New Jersey, è stato al centro di un intenso dibattito in merito alla privacy degli studenti transgender.
Attraverso una votazione è riuscito a imporre la protezione della riservatezza degli allievi LGBTQ+. Ha infatti stabilito che i giovani che si identificano nel genere diverso da quello assegnato, non saranno segnalati ai genitori.
La nuova disposizione inverte la decisione precedente che prevedeva la notifica alle famiglie, e che aveva suscitato reazioni contrastanti nella comunità.
L’attivista LGBTQ+, Aruna Rao, direttrice esecutiva del gruppo di supporto Desi Rainbow Parents and Allies, ha accolto positivamente il risultato e ha sottolineato il rischio di gravi ripercussioni nei ragazzi obbligati a rivelare la propria identità.
Tuttavia, Rao ha anche espresso il timore che i sostenitori conservatori possano continuare a sfidare la politica a livello locale, soprattutto in un clima nazionale influenzato da campagne come quella appena conclusasi del neo eletto presidente Donald Trump.
La legislatura attuale della scuola si basava su alcune disposizioni, introdotte nel 2017 dall’ex governatore repubblicano Chris Christie. A Edison, una roccaforte democratica con una maggioranza di residenti asiatici, l’approvazione della politica rappresenta un’eccezione, e proprio questa eterogeneità ha sollevato questioni su come la diversità culturale possa influenzare le percezioni sui diritti degli studenti LGBTQ+.
Tra coloro che si sono maggiormente opposti anche alcuni cittadini. Per molti la scelta della “disinformazione” potrebbe aprire la strada a altre situazioni che riguardano questioni legate a droghe o alcol. Anche il New Jersey Family Policy Center, un’organizzazione cristiana conservatrice a livello nazionale, ha criticato aspramente la scelta, che impedirebbe alle famiglie di non essere pienamente informate sulla vita dei propri figli a scuola.
Laura Albrecht, direttrice dell’organizzazione statale di difesa ed educazione, Garden State Equality, ha affermato che i gruppi più integralisti, spesso paladini dei “diritti dei genitori”, hanno diffuso informazioni errate nelle riunioni dei consigli scolastici e durante le udienze legislative.
Mentre il New Jersey continua a confrontarsi con questi dibattiti, a livello nazionale una figura di spicco si è imposta come simbolo di rappresentanza nel panorama transgender. Sarah McBride, senatrice dello Stato del Delaware, è stata eletta come prima persona apertamente trans al Congresso degli Stati Uniti.
McBride, che subentra al posto alla democratica Lisa Blunt Rochester, ha dichiarato di voler costruire un mondo in cui essere una candidata transgender non rappresenti più una novità, cercherà di incentrare il proprio mandato sulle politiche che intende portare avanti, tra cui la protezione dei diritti riproduttivi e l’accesso a cure mediche accessibili.
La presenza di McBride al Congresso e la recente decisione del consiglio di Edison segnano entrambe una tappa importante per la comunità LGBTQ+ negli Stati Uniti, in un contesto sociale e politico in cui i diritti degli affiliati continuano a essere oggetto di discussioni accese e polarizzate.